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Gaza: Tregua Imminente? Hamas Pronto per l'Accordo. Biden: 'A un Passo dalla Firma'

2025-01-13

Autore: Francesco

La tensione a Doha è palpabile. Si mescolano prudenza, ottimismo e la speranza che questa volta le negoziazioni possano avere successo, nonostante le delusioni passate. Le famiglie degli ostaggi, detenuti da Hamas da circa 15 mesi, stanno vivendo un'agonia insostenibile. In questo lungo periodo, hanno resistito a un terrorismo psicologico, sperando di ricevere notizie sui propri cari scomparsi nella Striscia di Gaza. Le trattative fino ad ora hanno spesso portato solo frustrazione e delusione.

Negli ultimi giorni, tuttavia, qualcosa sembra essere cambiato. Il clima di urgenza nel contesto internazionale è cresciuto e i contatti tra vari attori della scena geopolitica si sono intensificati. Recentemente, il capo dell'intelligence turca, Ibrahim Kalin, ha preso parte attivamente alle discussioni con Hamas, evidenziando l'importanza di un consenso generale. Un ruolo determinante è stato giocato dal ritorno di Donald Trump sulla scena diplomatica, il quale ha minacciato conseguenze devastanti per il Medio Oriente se non si trova un accordo. Joe Biden ha poi contattato l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, rimarcando l'importanza della sua politica estera in Medio Oriente e riaffermando la sua posizione a favore di Israele.

L'accordo tra Israele e Hamas ha preso forma, delineandosi in tre fasi principali. La prima consiste in un cessate il fuoco di 42 giorni, durante il quale si prevede la liberazione di 33 ostaggi considerati vulnerabili. In cambio, Hamas richiede il rilascio di 1.300 prigionieri palestinesi. Dopo 16 giorni dal cessate il fuoco, si avvieranno le discussioni sulla seconda fase, che riguarderà la liberazione di tutti gli altri ostaggi e il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza. Questo passaggio è cruciale e delicato, poiché richiede un confronto su dettagli fondamentali, incluso il futuro del Corridoio Philadelfia e la creazione di una zona cuscinetto.

Fonti di Haaretz riportano che Israele ha opposto il suo veto su alcune persone considerate non negoziabili da Hamas, tra cui Marwan Barghouti. Hamas, d'altra parte, ha espresso la necessità di ricevere il corpo di Yahya Sinwar, un elemento fondamentale per le trattative. La situazione è tesa anche tra i leader israeliani: Netanyahu deve affrontare le pressioni dei suoi alleati di destra, mentre il leader dell'opposizione, Yair Lapid, si è offerto di sostenere il governo se necessario.

Le famiglie degli ostaggi, nel frattempo, attendono con trepidazione l'annuncio ufficiale dell'accordo, previsto per il pomeriggio. Una possibile tregua porterebbe sollievo non solo alle famiglie degli ostaggi, ma anche alla popolazione in generale, che vive da troppo tempo un conflitto sfibrante. Resta da vedere se le speranze di una risoluzione definitiva si tradurranno in fatti concreti.