Tecnologia

Gemini sui Pixel Buds: una rivoluzione o un passo indietro?

2024-10-06

La nuova funzione Gemini sui Pixel Buds sta sollevando interrogativi tra gli utenti: si tratta di una vera innovazione o di una retrocessione rispetto all’usabilità di Google Assistant? Al momento, Gemini si concentra esclusivamente sulle app di messaggistica, escludendo temporaneamente altre categorie di notifiche. Questo potrebbe deludere molti utenti abituati alla versatilità di Google Assistant.

Attualmente, solo sei applicazioni supportano le notifiche via Gemini:

- La triade Google: Chat, Messaggi e Voce
- WhatsApp
- I giganti dei social: Instagram e Messenger

Questa selezione limitata è una chiara distinzione dal precedente assistente vocale, il quale era in grado di leggere notifiche provenienti da qualsiasi app, aumentando così la praticità d’uso.

Oltre a questo, un'altra novità suscita perplessità. A differenza di Google Assistant, Gemini attiva lo schermo dello smartphone ogni volta che viene usato. Google ha difeso questa scelta, affermando che è necessaria per facilitare interazioni più lunghe, poiché permette di accedere alla trascrizione in tempo reale. Tuttavia, l'azienda ha rassicurato gli utenti assicurando che sono state adottate misure per evitare tocchi involontari quando lo schermo viene attivato.

Tuttavia, le cattive notizie non finiscono qui. Mentre è possibile attivare Google Assistant con i comandi touch degli auricolari Pixel Buds, Gemini deve essere chiamato ogni volta con il comando vocale "Hey Google, ho delle notifiche?", il che può risultare scomodo per molti utenti.

Google ha chiarito che questa apparente limitazione fa parte di un piano più ampio: l'azienda sta "ricostruendo dalle fondamenta l'esperienza delle notifiche" con un focus sulle comunicazioni testuali. L'obiettivo a lungo termine è ambizioso. Google prevede di utilizzare l'intelligenza artificiale per offrire un'esperienza di notifica più intelligente, con la capacità per Gemini di adattarsi alla specificità di ciascuna applicazione. In futuro, Gemini potrebbe non solo leggere le notifiche, ma anche riassumerne il contenuto e inserire queste informazioni nel contesto delle altre app.

Tuttavia, ad oggi, Gemini presenta diversi svantaggi rispetto al tradizionale assistente vocale. Gli utenti non possono nemmeno mantenere in funzione contemporaneamente sia Google Assistant che Gemini, ma devono scegliere uno dei due servizi. Fortunatamente, gli utenti possono ripristinare il vecchio Google Assistant attraverso le impostazioni del telefono in qualsiasi momento, permettendo una certa flessibilità.

In un mercato sempre più competitivo, la domanda rimane: riuscirà Google a conquistare gli utenti con questa nuova funzionalità o il ritorno al passato sarà inevitabile?