"La verità sull'omicidio di nostra figlia è già scritta. Gli accertamenti possono continuare, ma il verdetto della giustizia rimane quello: Alberto Stasi è colpevole".

Lunedì prossimo, Chiara Poggi avrebbe compiuto 44 anni. I genitori, Giuseppe e Rita Poggi, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, hanno espresso il loro dolore e la loro determinazione a non dimenticare. Come ogni anno, porteranno un mazzo di rose bianche sulla tomba di Chiara, uccisa nella villa di famiglia a Garlasco, in provincia di Pavia, nel 2007. Alberto Stasi, l'ex fidanzato, è stato condannato in via definitiva per questo omicidio, ma ora si aggiunge un nuovo sviluppo: l'indagine su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara.

"Non troviamo né giusto né opportuno che Stasi rilasci interviste per proclamarsi innocente o per insinuare dubbi sul DNA di Sempio. È un detenuto condannato con sentenza definitiva, che ha tentato di ribaltare la sua condanna più volte senza successo" dichiarano Giuseppe e Rita. La madre, Rita, ha condiviso la sua frustrazione per come la verità venga spesso distorta: "Ultimamente, ho incontrato persone che mi hanno detto di sperare nella verità. Ma quale verità? È tutto un gioco di storie che confonde le idee di chi non conosce i dettagli. Stasi non è una vittima, è l'unico colpevole certo in questa storia".

Il padre, Giuseppe, aggiunge: "Si costruiscono teorie su alcuni dettagli riguardanti Sempio, ma chi si preoccupa delle prove schiaccianti contro Stasi? La giustizia deve rimanere al centro di tutto questo, e la memoria di Chiara deve essere onorata".

Questo caso continua a sollevare polemiche e ascoltiamo cosa ne pensano gli esperti: la lotta per la verità e la giustizia non si ferma, e la famiglia Poggi continua a lottare per mantenere viva la memoria di Chiara. Ci si chiede se le recenti dichiarazioni di Stasi influenzeranno il futuro del caso oppure se la giustizia saprà mantenere il suo corso.