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Gigi D'Alessio: "Scappai dallo tsunami con mio figlio Luca sulle spalle. Non lo dimenticherò mai!"

2024-12-28

Autore: Sofia

Il 26 dicembre del 2004, un devastante terremoto di magnitudo 9.2 nell'oceano Indiano scatenò uno tsunami che colpì duramente l'Indonesia, lasciando un segno indelebile nella storia.

Tra i testimoni di questa tragedia c'era Gigi D'Alessio, il famoso cantautore napoletano, che si trovava in vacanza alle Maldive con i suoi figli.

Vent'anni dopo, D'Alessio racconta numinosamente quel giorno da incubo: "Ero in vacanza a Soneva Fushi con i miei bambini per celebrare le festività natalizie, dopo aver appena pubblicato il mio undicesimo album 'Quanti amori'."

La sua storia si trasforma rapidamente in un racconto drammatico: "All'improvviso, il mare si trasformò in un mostro, travolgendo tutto".

Gigi ricorda in modo vivido il momento in cui il mare si è alzato: "Un muro d'acqua alto metri si abbatté su di noi. Ho preso subito in braccio mio figlio Luca, che aveva solo un anno. Uscimmo dal bungalow e ci precipitammo a controllare i miei altri figli, Claudio e Ilaria, nella struttura vicina.

L'acqua continuava a salire, e io sollevavo Luca sempre più in alto per tenerlo al sicuro. Riuscimmo a trovare un rifugio sicuro in mezzo a urla e distruzione. Fu un'esperienza terribile, tutto ciò che conoscevamo fu portato via.".

D'Alessio esprime una gratitudine profonda per essere superstite di quell'incidente tragico, ma confessa anche un profondo senso di colpa: "Ho visto la disperazione di chi aveva perso i propri cari. Sentire di essermi salvato, mentre tanti altri lottavano, è stato difficile da accettare.

Anche dopo vent'anni, non riesco a dimenticare la forza e la compostezza di quelle persone che, nonostante tutto, si univano per aiutarsi tra loro, inclusi i turisti come noi.

Ho visto il coraggio di donne, uomini e bambini che scavavano a mani nude nella speranza di trovare qualcuno sopravvissuto sotto le macerie.”

In un mondo che ha spesso dimenticato il dolore di quei momenti, è importante che storie come quella di Gigi D'Alessio vengano raccontate e ricordate.

Attraverso le sue parole, non solo rivive l'orrore di quel giorno, ma rende omaggio a coloro che hanno sofferto e hanno continuato a lottare, dimostrando il potere dello spirito umano di fronte alla tragedia.

La musica, per D'Alessio, rimane una forma di catarsi e di celebrazione della vita, un modo per onorare non solo la sua esperienza, ma anche la resilienza di chi ha affrontato il male in prima persona.