Nazionale

Gimbe: 'La spesa privata per curarsi cresce del 10% in un anno'

2024-10-08

Autore: Matteo

La spesa sanitaria a carico delle famiglie italiane ha registrato un aumento impressionante del 10,3% nel 2023, con quasi 4,5 milioni di persone che hanno rinunciato a ricevere cure mediche. Questi dati allarmanti, evidenziati dal settimo rapporto della Fondazione Gimbe, presentato oggi a Roma, mettono in luce le disuguaglianze regionali e le difficoltà legate ai lunghi tempi di attesa e alla pressione sui pronto soccorso.

Rispetto al 2022, l'Istat riferisce che l'aumento complessivo della spesa sanitaria (+4.286 milioni di euro) è stato coperto prevalentemente dalle famiglie attraverso pagamenti diretti (3.806 milioni) e tramite fondi sanitari e assicurazioni (553 milioni), mentre la spesa pubblica resta sostanzialmente stabile. "Le persone sono costrette a coprire sempre più spese di tasca propria per servizi sanitari", ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, sottolineando che la situazione sta rapidamente peggiorando.

La spesa 'out-of-pocket', cioè quella che i cittadini pagano direttamente, ha visto un incremento significativo, passando da un aumento medio annuo dell'1,6% nel periodo 2021-2022 a un picco del 10,3% nel 2023 (+3.806 milioni). Inoltre, secondo i dati Istat, 4,48 milioni di persone hanno rinunciato a visite specialistiche o esami diagnostici per vari motivi, di cui 2,5 milioni per ragioni economiche, segnando un incremento di quasi 600.000 unità rispetto all'anno precedente.

Inoltre, c'è una drammatica diminuzione della spesa per la prevenzione, che nel 2023 è calata di 1.933 milioni di euro (-18,6%), un taglio che avrà conseguenze devastanti per la salute pubblica nei prossimi anni. "Principi fondamentali come universalità, equità e uguaglianza sono stati compromessi, e si sta gradualmente erodendo il diritto costituzionale alla salute, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione", ha avvertito Cartabellotta.

La situazione è quindi critica e richiede un intervento urgente per garantire l'accesso alle cure a tutti i cittadini, restituendo dignità e diritti a un sistema sanitario minacciato. L'assenza di un intervento decisivo potrebbe portare a conseguenze irreversibili sulla salute pubblica dell'Italia.