Ginnastica, le ex Farfalle richiedono giustizia: il caso sugli abusi psicologici dell'allenatrice Maccarani deve essere riaperto!
2024-11-25
Autore: Maria
Anna Basta e Nina Corradini, ex atlete della squadra italiana di ginnastica ritmica conosciute come le Farfalle, si sono unite all'Associazione ChangeTheGame per chiedere la riapertura delle indagini riguardanti gli abusi psicologici perpetrati dall'allenatrice Emanuela Maccarani e dall'assistente Olga Tishina presso l'Accademia di Desio.
L'inchiesta attuale si è conclusa con un'ammonizione per Maccarani e un’assoluzione per Tishina, ma Basta e Corradini affermano che questa decisione non rispetta la verità. Hanno presentato la loro richiesta di riapertura delle indagini alla Procura generale del Coni, alla Commissione federale di garanzia della Federginnastica e alla Procura federale della Federginnastica. Le atlete sostengono che ci siano nuovi elementi di prova che giustificherebbero una revisione del caso.
«La giustizia ci è stata rubata fin dall’inizio» ha dichiarato con fermezza Anna Basta. Ha evidenziato come molte testimonianze siano state ignorate e come le atlete siano state etichettate come imbroglione anziché ascoltate. Nina Corradini ha rimarcato l'importanza di denunciare queste situazioni, non per invidia o ricerca di visibilità, ma per garantire che tali abusi non possano più accadere, affinché lo sport torni a essere un momento di gioia e adrenalina.
Le ex Farfalle hanno chiesto anche di considerare una sospensione cautelare di Maccarani fino alla possibile riapertura delle indagini, sottolineando che il benessere delle atlete deve essere la priorità. Questo caso ha acceso un dibattito più ampio sulla salute mentale e sul benessere degli atleti nelle federazioni sportive italiane. Infatti, è cruciale che le istituzioni sportive creino un ambiente sicuro e di supporto, dove le atlete possano esprimere liberamente le loro esperienze e preoccupazioni senza timore di ritorsioni.
La battaglia delle ex Farfalle è solo l'inizio. Potrebbero presto unirsi a loro altre atlete, creando un movimento che potrebbe cambiare radicalmente la cultura dello sport in Italia.