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Giorgetti: "Le crypto nelle mani di Trump sono un'arma più pericolosa che mai"

2025-03-25

Autore: Marco

Il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha recentemente espresso preoccupazione riguardo l'uso delle criptovalute, in particolare degli stablecoin, sottolineando che rappresentano una minaccia insidiosa per il predominio del dollaro mentre gli Stati Uniti competono con la Cina. "Le criptovalute sono un'arma molto più sottile rispetto ai dazi", ha dichiarato Giorgetti, avvertendo che queste valute digitali potrebbero essere utilizzate per riaffermare il signoraggio del dollaro in un contesto globale sempre più competitivo.

La dichiarazione arriva in un momento in cui l'ex presidente Donald Trump ha fatto parlare di sé per la sua gestione della guerra commerciale, annunciando un 'Liberation Day' il 2 aprile, in cui prevede di introdurre nuovi dazi, incluso quello sulle automobili. Tuttavia, le recenti indiscrezioni del Wall Street Journal hanno suggerito che la Casa Bianca stia allentando un po' la presa sulle tariffe, escludendo probabilmente alcune categorie di prodotti come le auto e i medicinali nel piano iniziale dei nuovi dazi.

Il focus si starebbe invece spostando su un gruppo di nazioni con cui gli Stati Uniti hanno squilibri commerciali significativi, noto come il 'dirty 15', il quale include paesi a cui verranno applicati dazi molto più elevati.

In una conferenza stampa alla Casa Bianca, Trump ha confermato che annuncerà prossimamente le tariffe relative a diverse categorie di prodotti, ma senza specificare tempistiche esatte. Gli esperti si interrogano su quanto tempo ci sia per le negoziazioni mentre molti paesi, inclusa l'Italia, tentano di trovare un accordo.

Nel frattempo, Trump ha intensificato le tensioni sul fronte energetico, imponendo una 'tariffa secondaria' sul Venezuela, con l'obiettivo di dissuadere gli altri paesi dall'acquistare petrolio e gas da Caracas. Questo provvedimento arriva in risposta a presunti crimini commessi da cittadini venezuelani negli Stati Uniti, molti dei quali sono accusati di violenze.

Le reazioni sui mercati sono state miste; mentre Wall Street ha registrato un'apertura positiva, le borse europee hanno mostrato un calo, con il FtseMib di Milano in calo dello 0,16% e il Dax di Francoforte dello 0,17%. Gli investitori rimangono cauti a causa delle incognite relative alle tariffe e agli sviluppi della situazione commerciale tra Stati Uniti e Cina.

Infine, in un contesto di crescente tensione commerciale, la Cina ha deciso di adire l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) contro i dazi imposti dall'Unione Europea sui veicoli elettrici, evidenziando le profonde ripercussioni economiche globali che si stanno manifestando.