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Gli agricoltori britannici alzano la voce contro il governo: La protesta che ha scosso Londra!

2024-11-23

Autore: Sofia

Martedì scorso, Londra ha fatto da palcoscenico a una delle manifestazioni più significative degli ultimi anni. Più di diecimila agricoltori e imprenditori agricoli si sono riuniti nei pressi del Parlamento per esprimere la loro indignazione contro la nuova imposta di successione, introdotta dal governo laburista durante la prima legge di bilancio.

La nuova normativa prevede che le proprietà agricole, comprese fattorie e abitazioni, con un valore superiore a un milione di sterline (circa 1,2 milioni di euro), perdano l'esenzione fiscale a cui erano precedentemente soggette. Questa decisione è stata immediatamente percepita come un duro colpo per gli agricoltori, che già si trovano a fronteggiare sfide economiche significative. Il governo difende l'iniziativa sostenendo che riguarderà solo una ristretta minoranza di grandi proprietari terrieri e non gli agricoltori tradizionali.

L'imposta entrerà in vigore nell'aprile del 2026 e sarà fissata al 20% del valore delle proprietà ereditate, contro il 40% applicato ad altri beni. Tuttavia, grazie a una serie di esenzioni, molte proprietà fino a 3 milioni di sterline potrebbero essere esentate dal pagamento. Inoltre, il governo ha previsto che i pagamenti possano essere rateizzati su un periodo di dieci anni, una misura che, purtroppo, non offre garanzie sufficienti agli agricoltori.

Attualmente, nel Regno Unito l'imposta di successione si applica a partire da un valore di 325mila sterline. Per quanto riguarda le proprietà agricole, la nuova soglia di attivazione sarà fissata a 1 milione e 325mila sterline. Le coppie sposate possono condividere le loro proprietà, raggiungendo così una soglia esentata di 2,65 milioni di sterline, mentre ulteriori 175mila sterline possono essere escluse nella trasmissione di beni ai figli o nipoti, portando il totale esente fino a 3 milioni.

I fact-checker della BBC hanno rivelato che ci sono solamente 462 proprietà nel Regno Unito che superano il milione di sterline, ma le associazioni di categoria sostengono che questo numero potrebbe essere molto più elevato, stimando ben 70mila proprietà coinvolte.

La figura di spicco della manifestazione è stata Jeremy Clarkson, noto conduttore di "Top Gear" e attuale protagonista della serie "La fattoria Clarkson" su Amazon Prime. Clarkson ha dichiarato che la possibilità di evitare l'imposta di successione era uno dei motivi che lo avevano spinto ad acquistare la sua fattoria per 4,25 milioni di sterline, alludendo a un’inquietante agenda politica del governo, descrivendo una presunta "pulizia etnica nelle campagne".

Alla protesta hanno partecipato anche importanti politici dell'opposizione, tra cui Nigel Farage del partito sovranista Reform UK, che ha definito la manifestazione l'inizio di una "rivolta rurale". Kemi Badenoch, leader dei Conservatori, ha accusato i Laburisti di essere lontani dalla realtà degli agricoltori. Anche Ed Davey, leader dei Liberal Democratici, ha espresso il suo sostegno, chiedendo l’abrogazione della tassa.

Questa situazione ha creato tensioni significative all'interno del panorama politico britannico, con l’opposizione unita contro un provvedimento che è stato descritto come impopolare e inopportuno. Nonostante le affermazioni provocatorie di Clarkson, è chiaro che questa imposta colpirà non solo le grandi aziende agricole, ma anche piccoli investitori e proprietari terrieri che hanno fatto della loro attività una scelta di vita. Gli agricoltori del Regno Unito, che affrontano già una crisi alimentare e il cambiamento climatico, si trovano ora a dover combattere anche contro un governo che sembra ignorare le loro reali necessità. Riusciranno a far sentire la loro voce e a cambiare la rotta del governo? Solo il tempo lo dirà.