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Guerra in Ucraina - Russia: Ultime notizie. Casa Bianca critica Mosca per la retorica irresponsabile sul nucleare

2024-11-19

Autore: Francesco

Il Nunzio Apostolico di Kiev, Monsignore Visvaldas Kulbokas, ha dichiarato che la Santa Sede è determinata a svolgere un ruolo per la pace, nonostante le sue limitate risorse. "Ritengo che dobbiamo continuare a perseverare nella nostra missione di pace", ha affermato, sottolineando il lavoro del cardinale Matteo Zuppi, incaricato dal Papa di promuovere iniziative umanitarie e di dialogo tra le parti in conflitto. Questa missione, ha aggiunto Kulbokas, deve essere rafforzata con l'impegno e la preghiera, affinché possa produrre risultati significativi.

Inoltre, i presenti al summit di Varsavia hanno evidenziato l'urgenza di aumentare le spese per la difesa, evidenziando come il contesto geopolitico attuale stia richiedendo un impegno finanziario superiore al 2% del PIL da parte dei Paesi NATO. I Ministri degli Esteri, tra cui quelli di Francia, Germania e Italia, hanno condiviso un comunicato in cui si sottolinea l'impatto della guerra russa in Ucraina sulla sicurezza europea e hanno espresso la necessità di sostenere l'Ucraina sia militarmente sia economicamente.

L'ONU ha lanciato un allarme riguardo alla situazione dei bambini in Ucraina, riportando che in media 16 bambini perdono la vita o rimangono feriti ogni settimana a causa del conflitto. I dati indicano che finora almeno 659 bambini sono stati uccisi e 1.747 feriti dall'inizio dell'invasione russa. La direttrice dell'UNICEF, Catherine Russell, ha descritto la situazione come "inaccettabile", evidenziando il trauma inflitto alle famiglie e ai bambini che sopravvivono in queste condizioni estreme.

Con l'arrivo di un altro inverno, le sofferenze sono destinate a intensificarsi, con milioni di bambini le cui vite sono stravolte. Molti sono costretti a vivere in condizioni precarie, privi di accesso a risorse fondamentali come acqua potabile e assistenza sanitaria. Da agosto 2024, oltre 170.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case, portando a un aumento significativo del numero di sfollati interni e rifugiati.

Alla luce di questa crisi, risulta cruciale unire le forze per garantire non solo la protezione dei civili ma anche la sostenibilità della pace nel lungo termine, promuovendo una giusta pace che riconosca le responsabilità delle parti coinvolte nel conflitto.