
Guerra Israele - Hamas, le ultime notizie sul conflitto a Gaza: 26 marzo
2025-03-26
Autore: Marco
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha lanciato una severa avvertimento: "Agiremo con la massima forza in nuove aree della Striscia di Gaza". Questa dichiarazione arriva dopo la ripresa dei bombardamenti il 18 marzo, terminando la tregua. Katz ha utilizzato un video su X per comunicare direttamente ai residenti di Gaza, avvertendoli del pericolo rappresentato da Hamas: "Hamas sta compromettendo la vostra sicurezza e causandovi la perdita delle vostre case e dei vostri territori."
Nel frattempo, Hamas ha rilasciato un comunicato in cui afferma di fare il possibile per mantenere in vita gli ostaggi, mentre denuncia i bombardamenti israeliani come una minaccia alla loro vita. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha risposto rinnovando la richiesta per il rilascio immediato degli ostaggi, affermando: "Maggiore sarà il rifiuto di Hamas, più forte sarà la nostra pressione."
Le proteste a Gaza continuano a crescere, con manifestazioni segnalate in varie aree come Beit Lahia, Jabalia e Khan Younis. Resoconti da attivisti palestinesi mostrano video di dimostranti che invocano "la fine della guerra", espellere Hamas e definire il gruppo terroristico. Hamas ha reagito con durezza, accusando i manifestanti di essere strumenti di Israele e di tradire il popolo palestinese.
Secondo Juliette Touma, direttrice della comunicazione dell'UNRWA, l’agenzia per i rifugiati palestinesi, la situazione umanitaria a Gaza è drammatica. Dalla fine del cessate il fuoco il 2 marzo, nessun aiuto umanitario ha potuto entrare, lasciando la popolazione senza cibo, acqua e medicine. "L'assedio imposto su Gaza è il più lungo dalla guerra" ha dichiarato, sottolineando la crisi che sta affrontando la popolazione civile.
Touma ha rivelato che, durante il cessate il fuoco, circa 500-600 camion al giorno avevano portato aiuti nella Striscia. Ora, con la ripresa delle ostilità, sono oltre 140.000 le persone sfollate. A complicare la situazione, in Cisgiordania, operazioni israeliane hanno quasi svuotato alcuni campi profughi, portando a sfollamenti di circa 40.000 rifugiati palestinesi.
In un contesto di crescente violenza, l’IDF ha smentito le accuse di maltrattamenti su Hamdan Ballal, un regista palestinese arrestato recentemente. Ballal ha riportato di essere stato picchiato sia da coloni israeliani che da soldati durante l’arresto. La sua detenzione ha suscitato preoccupazione e commenti a livello internazionale, evidenziando il crescente clima di violenza contro i palestinesi.
La situazione continua ad essere critica, con l’UNRWA che affronta enormi sfide nel fornire assistenza mentre è sotto pressione per interrompere i servizi. L’ente ha denunciato l’aumento dei morti tra il suo personale, oltre 280 morti dall'inizio delle ostilità, e la condizione sempre più precaria della situazione umanitaria a Gaza.