È passato un anno dal fatidico 7 ottobre, una data segnata da fallimenti significativi nella missione di proteggere i cittadini dello Stato di Israele. Tuttavia, il capo di Stato maggiore dell'esercito israeliano, Herzi Halevi, ha dichiarato in una lettera ai suoi soldati che nell'ultimo anno sono riusciti a infliggere gravi perdite al braccio militare di Hamas e a combattere le capacità terroristiche dell'organizzazione. "Questa giornata non è solo una commemorazione, ma un'importante occasione per riflettere sui nostri errori e apprendere da essi", ha scritto Halevi.

Mentre Hamas celebra quella che define come l'"attacco glorioso del 7 ottobre", Khalil al-Hayya, un membro dell'organizzazione con sede in Qatar, ha affermato in un videomessaggio che questo evento ha "frantumato le illusioni" del nemico, convincendolo della propria superiorità. Durante le celebrazioni, Yahya Sinwar, vice di Hamas, ha esortato a "continuare il jihad e la resistenza", elogiando l'attacco a Be'er Sheva che ha portato alla morte di una giovane soldatessa di 25 anni.

Halevi ha anche sottolineato che il combattimento si sta svolgendo su più fronti e che l'approccio israeliano rimane offensivo. Ha descritto la situazione come una "guerra lunga e complessa", che nonostante i successi ha ancora molte sfide da affrontare. Nel suo messaggio, ha esortato le forze armate a mantenere la determinazione, sottolineando che per i nemici di Israele, ogni mese, settimana e giorno che passa è sempre peggiore.

L'esperienza di quest'anno è stata difficile, ma Halevi ha affermato che, avanzando nella lotta, le forze israeliane sono diventate più forti e unite. Ha messo in evidenza come una nuova generazione di guerrieri e comandanti, con un'esperienza di combattimento senza pari, stia emergendo. In questi tempi tumultuosi, la dedizione e l'impegno dei riservisti, che combattono con costanza, non sono passati inosservati.

Con le tensioni in aumento e una crescente incertezza nella regione, il conflitto continua a mantenere l'attenzione internazionale, portando a interrogativi su quali saranno i prossimi passi e come si evolverà la situazione tra Israele e Hamas. Dopo un anno di battaglie e le sfide future, ciò che è certo è che il confronto non mostra segni di rallentamento e gli eventi si susseguono a un ritmo allarmante.