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«Ho un coltello in mano, esco per strada?». Il pizzaiolo arrestato a Bergamo: i dettagli inquietanti delle sue chat

2024-10-05

Un grave arresto ha scosso Bergamo: Saied El Naijar, un pizzaiolo di 22 anni con origini egiziane, è stato incarcerato con l'accusa di apologia del terrorismo. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Brescia e segue un'indagine condotta dalle Digos bresciana e bergamasca. Le indagini hanno subito un'accelerazione negli ultimi tempi perché, come dichiarato dal procuratore capo Francesco Prete, «temevamo che potesse entrare in azione a breve, anche nei prossimi giorni».

Durante le conversazioni monitorate, El Naijar ha mostrato segnali inquietanti di intenti violenti. Uno scambio del 29 settembre rivela frasi preoccupanti: «Qualsiasi idea tu abbia, Dio sarà con te» e l’ansia di attendere due o tre mesi per passare all'azione. Le intercettazioni hanno dimostrato chiaramente l'intenzione di El Naijar di condurre atti violenti e pericolosi, spinto dalla radicalizzazione che lo univa a gruppi estremisti.

Dai primi accertamenti, è emerso che il giovane era profondamente coinvolto nella propaganda di ideologie estremiste. Seguiva ben 62 profili social legati all'Islam radicale e utilizzava piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok per diffondere messaggi jihadisti, cercando di raggiungere un pubblico globale. Inoltre, era attivamente coinvolto nella ricerca di documenti falsi, il che aumenta le preoccupazioni per un possibile tentativo di fuga, dato che il suo permesso di soggiorno stava per scadere.

Tra gli scambi su WhatsApp, spiccano foto del 22enne in atteggiamenti minacciosi e, per di più, alla guida di un fucile semiautomatico. Manifestando frustrazione verso un collega, ha addirittura dichiarato: «Gli manometto "da sotto" l’auto e la farò scoppiare quando la aprirà». Queste parole evidenziano non solo un comportamento violento, ma anche la sua disinibizione nell'esprimere intenzioni omicidi.

El Naijar ha mostrato una particolare avidità nei confronti dei “non credenti”, esaltando figure come Masih al-Dajjal, l'Anticristo, secondo cui musulmani e cristiani si uniranno per combattere contro gli ebrei prima di tornare a combattere tra di loro.

Gli inquirenti, tra cui il procuratore aggiunto Silvio Bonfigli e la pm Claudia Passalacqua, hanno prontamente indicato che Saied non era un lupo solitario, ma faceva parte di una rete più complessa, i cui legami con l'estremismo stanno emergendo. È prevista una continua evoluzione delle indagini di questo caso allarmante, con possibili sviluppi nei prossimi giorni. La custodia cautelare in carcere è stata disposta non solo per le sue posizioni estremiste, ma anche per la grave pericolosità che comporta la sua ideologia, intrisa di violenza e ideali jihadisti.