Hong Kong: Condanne fino a 10 anni per 45 attivisti pro-democrazia
2024-11-19
Autore: Luca
La Corte della West Kowloon di Hong Kong ha emesso condanne fino a 10 anni di carcere per cinque attivisti pro-democrazia che nel 2020 hanno promosso primarie per le elezioni parlamentari della ex colonia britannica. Tra i condannati figura il giurista Benny Tai, che ha ricevuto la pena massima di 10 anni, affiancato dai politici Au Nok-hin, Andrew Chiu, Ben Chung e Gordon Ng.
Questo processo rappresenta il più grande caso legato alla sicurezza nazionale mai affrontato a Hong Kong, dopo l'introduzione della controversa legge voluta da Pechino nel giugno 2020, a seguito delle proteste di massa avvenute l'anno precedente. Complessivamente, 45 attivisti, accademici ed ex politici, noti come 'Hong Kong 47', sono stati coinvolti in un'inchiesta che ha visto 41 di loro condannati. Le accuse di "cospirazione per sovversione" sono state mosse per il loro ruolo nel "voto alle primarie non ufficiali" del 2020, organizzato per aumentare le possibilità di candidati pro-democrazia nelle elezioni legislative poi annullate.
Benny Tai, descritto come la "mente" dietro l'iniziativa, ha avuto la pena più lunga. Gordon Ng, un cittadino australiano, ha ricevuto una condanna di sette anni e tre mesi, sollevando la protesta del governo australiano.
Il processo, caratterizzato da una mancanza di trasparenza, ha visto i giudici dell'Alta Corte limitarsi a comunicare le pene in un lasso di tempo molto breve, senza rendere pubblica la motivazione completa della sentenza, un documento di 82 pagine che s'intendeva fosse accessibile per il pubblico. Questo modus operandi ha sollevato ulteriori preoccupazioni sul rispetto dei diritti umani nella regione.
Le primarie erano state pensate per dare una nuova speranza ai candidati pro-democrazia e rappresentare un'opposizione al governo di Hong Kong. Tra i 47 imputati, 31 si erano dichiarati colpevoli, mentre tra i 16 che hanno respinto le accuse, 14 sono stati trovati colpevoli, mentre 2 sono stati assolti a maggio.
La condanna ha attirato reazioni internazionali, con l'Australia e gli Stati Uniti che hanno condannato le sentenze come una grave violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Un portavoce del consolato americano ha dichiarato: "Condanniamo fermamente le pene inflitte a questi sostenitori della democrazia, che sono stati perseguiti per aver partecipato pacificamente a normali attività politiche prevista dalla Basic Law di Hong Kong."
Le tensioni tra Hong Kong e le potenze occidentali non accennano a diminuire, e molti continuano a temere che la situazione dei diritti civili nella regione possa ulteriormente deteriorarsi con il proseguire della repressione contro l'opposizione.
Questo evento segna un capitolo cruciale nella lotta per la democrazia a Hong Kong e il futuro degli attivisti pro-democrazia è ora messo in forte dubbio.