I Finanziatori di Trump: Quando il Sostegno Economico Inizia a Ripagare
2024-11-17
Autore: Francesco
Nell’ultima campagna presidenziale statunitense, Elon Musk ha occupato un posto di rilievo, non solo per la sua notorietà, ma soprattutto per il suo supporto attivo alla candidatura di Donald Trump. Musk ha utilizzato la sua influenza e le sue piattaforme, in particolare X (precedentemente Twitter), per promuovere Trump, e le sue donazioni al comitato elettorale hanno raggiunto l’impressionante cifra compresa tra 130 e 200 milioni di euro. Tuttavia, non è l’unico miliardario a sostenere Trump: l'elenco dei principali finanziatori della campagna elettorale include figure di spicco dell’alta finanza.
Molti di questi finanziatori sono motivati non solo da ragioni politiche, ma anche da interessi legati ai loro affari. Secondo articoli recenti del New York Times, questi investitori sono ora in attesa di ricevere i frutti del loro sostegno, confidando nell’approvazione di misure politiche che potrebbero ripagarli ampiamente. Tra i principali donatori, Timothy Mellon, 82 anni, ha sborsato oltre 150 milioni di dollari, un record che lo colloca tra i sostenitori più influenti di Trump.
Tra gli imprenditori che hanno avvicinato Trump troviamo nomi noti dell’industria energetica, come Chris Wright, recentemente nominato segretario all’Energia, e Harold Hamm, fondatore di Continental Resources. Si prevede che una nuova amministrazione con Trump favorisca lo sfruttamento degli idrocarburi, riducendo al contempo le agevolazioni per i veicoli elettrici, rallentando la transizione verso una società più sostenibile.
Le attese per guadagni futuri hanno attirato anche esponenti delle industrie delle armi e delle carceri private. Marc Andreessen, un noto investitore della Silicon Valley che inizialmente supportava i Democratici, ora subentra a Trump nella speranza di un allentamento dei controlli normativi sulla tecnologia, specialmente nel settore delle criptovalute. Con l’elezione di Trump, i gemelli Winklevoss, già noti per il loro legame controverso con Facebook, hanno intensificato i loro investimenti nel settore, desiderosi di vedere un cambiamento nel quadro normativo.
Il futuro presidente ha dichiarato di voler allentare le restrizioni attuali sull'industria delle criptovalute, contribuendo così alla grande escalation del valore dei bitcoin. Altri investitori, come Howard Lutnick, potrebbero aspirare a ruoli chiave nel nuovo governo, aumentando l’influenza del settore privato sulle politiche pubbliche.
Riguardo alla privatizzazione delle carceri, Brian Evans, CEO di Geo Group, è particolarmente ottimista in vista delle promesse di Trump su espulsioni di massa, previste per incrementare il ricorso alle strutture penitenziarie. L’idea di incrementare il numero di posti disponibili nelle carceri ribadisce quanto diverso possa essere l’approccio rispetto all'amministrazione precedente.
Infine, le politiche pro-bilionari di Trump, già evidenti con i precedenti tagli fiscali, promettono di continuare ad avvantaggiare la parte più ricca della società, creando aspettative di profitti per coloro che hanno supportato la sua campagna elettorale. Con un’alleanza di questa portata tra il settore privato e il governo, gli occhi sono puntati su come il nuovo regime aiuterà a delineare un'era di “affari come sempre” per gli investitori più influenti.