Finanze

Il colpo di coda dell’inflazione: la BCE si prepara comunque a un nuovo taglio dei tassi

2024-11-29

Autore: Chiara

ROMA – A novembre, l’inflazione in Italia risale all’1,4%, rispetto al +0,9% di ottobre, evidenziando soprattutto un impatto negativo sul carrello della spesa. Anche in Europa, l’inflazione passa dal 2% al 2,3%. Questa risalita complica ulteriormente la gestione delle finanze familiari in vista del Natale, ma il dato europeo è di cruciale importanza, poiché influenzerà le prossime decisioni sui tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). In particolare, durante la riunione di dicembre, è atteso un terzo taglio consecutivo del costo del denaro.

Negli ultimi giorni ha preso vita un acceso dibattito tra le "colombe", che sostengono che la debolezza dell'economia imponga un aumento dell’entità del taglio, da 0,25 a 0,50 punti, e i "falchi", preoccupati per la persistenza dell’inflazione. Nonostante questo colpo di coda dei prezzi, il consenso è che non metterà in discussione il previsto taglio di dicembre, che sembra confermato a 25 punti base.

Il carrello della spesa

È importante notare che questo incremento dell’inflazione non è sufficiente a cambiare la traiettoria di diminuzione dei prezzi che ha caratterizzato i mesi recenti. In Italia, l’inflazione era scesa a livelli molto bassi, ben lontani dai picchi registrati tra il 2022 e il 2023 e sotto la soglia obiettivo del 2%.

Anche a novembre, l’inflazione di fondo, che esclude beni volatili come alimentari ed energia, rimane sostanzialmente stabile (+1,9% annuale contro +1,8%). La crescita dell’indice generale, (+1,4 secondo Istat e +1,6% secondo Eurostat) è dovuta principalmente all’aumento dei prezzi di energia e alimenti. Queste due voci impattano notevolmente sul bilancio delle famiglie; in particolare, l’“accelerazione netta” dei prezzi degli alimentari, che passa dal 2 al 2,6%, può generare una nuova ondata di sfiducia in consumatori già avversi alla spesa. Secondo Codacons, i rincari rappresentano un “costo” aggiuntivo di circa 460 euro per famiglia.

L’Europa sopra l’obiettivo

Guardando all'Europa, è fondamentale separare i fattori temporanei da quelli strutturali. La ripresa dei prezzi di novembre all’2,3% era attesa e deriva soprattutto da un effetto di “comparazione” con lo stesso mese dell’anno precedente. Tuttavia, il dato che supera il 2% rappresenta una sfida per la BCE, che ha come obiettivo a lungo termine quello di mantenere l’inflazione sotto questa soglia. In Germania, un altro Paese chiave, l’inflazione è ancora più alta, attestandosi al 2,4%, con elevate pressioni sui prezzi anche nei servizi.

Cosa ci aspetta?

Con l’avvicinarsi delle festività e l’incertezza economica, è fondamentale che famiglie e imprese si preparino agli effetti delle fluttuazioni di mercato. Inoltre, le prossime decisioni della BCE saranno cruciali per determinare il percorso economico dell'Eurozona nel 2024, e l'attenzione è alta riguardo alla risposta dei mercati a questi cambiamenti.