Il crollo di Northvolt: un disastro per Volkswagen e per l'UE da 300 milioni di euro
2024-11-26
Autore: Matteo
Il recente annuncio di amministrazione straordinaria da parte di Northvolt, il noto produttore svedese di batterie al litio per auto elettriche, sta generando gravi ripercussioni su alcune delle più grandi aziende europee, in particolare Volkswagen, che è il maggior azionista della società. La crisi di Northvolt, già nel bel mezzo di un periodo difficoltoso, ha costretto Volkswagen a svalutare significativamente la propria partecipazione, con conseguenze disastrose.
Le conseguenze per Volkswagen
Volkswagen ha creduto fortemente nel progetto di Northvolt, possedendo infatti il 21% delle azioni. Ora, con il debito di 5 miliardi di euro che ha portato Northvolt a richiedere amministrazione straordinaria negli Stati Uniti, la situazione non fa che aggravarsi. Nel 2021, la partecipazione di Volkswagen valeva 1,4 miliardi di euro, ma nel 2023 era scesa drasticamente a 693 milioni. Con il fallimento imminent, l'investimento potrebbe rivelarsi un vero e proprio disastro finanziario per il gigante tedesco, già alle prese con una necessità di riduzione delle spese di oltre 5 miliardi di euro.
Tuttavia, Volkswagen sta cercando di riprendersi da queste perdite. Ha intensificato gli sforzi nella produzione di batterie attraverso PowerCo, una sua azienda controllata creata in collaborazione con Umicore, che ha visto un investimento strepitoso di 3 miliardi di euro. Questo progetto, sebbene in parte sviluppato per sopperire alle perdite in Northvolt, ha come obiettivo di arrivare a una capacità di 160 GWh all'anno, sufficiente a supportare 2,2 milioni di veicoli elettrici.
L'UE e il panorama delle batterie al litio in crisi
L'Unione Europea non ha investito solo nelle grandi case automobilistiche. Credeva fermamente in Northvolt come parte di una strategia mirata a rendere l’Europa competitiva sul mercato globale delle batterie. Tramite il Fondo europeo per gli investimenti strategici, alla Banca europea per gli investimenti, la Commissione europea ha fornito un prestito di 298 milioni di euro a Northvolt. Questo finanziamento era parte di un piano ambizioso mirato alla produzione di 790 GWh di batterie entro il 2030, sufficiente per assemblare 15 milioni di veicoli elettrici e garantire l'autosufficienza del continente in un settore cruciale per la transizione energetica.
Con il crollo di Northvolt, ora molte domande emergono riguardo al futuro della produzione di batterie in Europa. Riusciranno Volkswagen e l’UE a recuperare da questa sconfitta o la transizione ecologica subirà un forte rallentamento? Solo il tempo lo dirà, ma la situazione attuale è tutt'altro che promettente.