Il destino della Siria: tra influenze globali e conflitti locali
2024-12-06
Autore: Matteo
L'offensiva a sorpresa dei gruppi ribelli siriani nelle città di Aleppo e Hama ha scosso il panorama geopolitico della regione e ha catturato l'attenzione degli osservatori internazionali. In queste ultime settimane, le formazioni ribelli sono riuscite a ottenere il controllo completo della città di Aleppo, inclusi il suo aeroporto internazionale e una parte significativa del centro urbano. Questo sviluppo è avvenuto praticamente in concomitanza con l'annuncio di un cessate il fuoco in Libano tra Hezbollah e Israele, un fatto che solleva interrogativi sulla stabilità della Siria e sull'intervento delle potenze regionali.
I ribelli di Hayat Tahrir Al Sham hanno probabilmente pianificato questa offensiva a lungo, aspettando il momento opportuno in cui le forze di Hezbollah e iraniane, già gravemente compromesse dagli attacchi israeliani, non fossero in grado di entrare in campo a difesa del regime di Bashar al-Assad. Fonti locali riportano che le forze a sostegno della città, comprendenti militari siriani, iraniani e russi, hanno lasciato il campo durante i primi attacchi, evocando la fuga delle truppe irachene di fronte all'ascesa dell'ISIS nel 2014. Questa svolta segna una vera e propria rottura: Aleppo, per la prima volta dal 1971, è ora al di fuori del controllo della dinastia Al Assad.
Prevedere gli sviluppi futuri è difficile. Se da un lato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha dichiarato che Ankara non ha partecipato a quest'operazione, molti analisti sostengono che la Turchia è rimasta sorpreso dal rapido successo dei ribelli. La Turchia, preoccupata per la presenza di formazioni curde nel nord della Siria, potrebbe essere riluttante a vedere un aumento dei rifugiati siriani sul suo territorio in caso di un conflitto aperto.
Nel frattempo, l'aviazione russa ha già iniziato a colpire le aree occidentali di Aleppo, cercando di ripristinare una certa stabilità. Tuttavia, il grado di impegno della Russia è incerto, specialmente considerando il contesto della guerra in Ucraina e il ruolo centrale che Mosca gioca nel destino di Assad. È emerso che il presidente siriano, che non si vede in pubblico da giorni, ha volato a Mosca all'inizio dell'offensiva e ha avuto colloqui con funzionari iraniani.
L'integrità della Siria sembra ora più un interesse per l'Iran e altre potenze regionali piuttosto che per gli stessi siriani. Gli Stati Uniti, con le imminenti elezioni presidenziali, sembrano avere poca pressione sulla situazione. Israele, pur considerando Assad un nemico, ha mantenuto un approccio pragmatista, probabilmente desiderosa di una Siria che possa contenere l'influenza iraniana, pur mantenendo Assad al potere come una garanzia contro un regime ancora più ostile.
Per l'Iran, la continuità del corridoio che collega Teheran a Beirut è cruciale. Un governo ostile a Damasco, possibilmente influenzato da ideologie contrarie agli sciiti, sarebbe una minaccia diretta ai suoi interessi. La famiglia Al Assad sembra concentrata sulla sopravvivenza in quello che definiscono il settore della 'Siria utile', che va da Damasco alla costa di Tartous e Latakia. Tuttavia, ora che la regione è caduta in mano ai ribelli, gli esperti avvertono che il regime potrebbe affrontare un crollo imminente, con conseguenze imprevedibili per l'intera area.