Il futuro monetario della Fed: solo due tagli attesi nel 2025 mentre Wall Street affonda
2024-12-18
Autore: Giovanni
La Federal Reserve ha concluso l'amministrazione Biden con un terzo taglio consecutivo dei tassi di interesse, ma ha anche suggerito una prossima pausa nei suoi interventi. In particolare, per il 2025 sono previsti solo due riduzioni, totalizzando un decremento dello 0,50%, una cifra sorprendentemente bassa rispetto alle previsioni iniziali di settembre. Questa annuncio ha scosso Wall Street, che ha registrato un calo significativo. Il Nasdaq ha perso il 3,56% e il Dow Jones ha chiuso in ribasso per la decima sessione consecutiva, un fenomeno che non si vedeva dai tempi di crisi del 1974.
La Fed ha ridotto il costo del denaro di 25 punti base, portandolo nell'intervallo tra il 4,25% e il 4,50%. Tuttavia, la decisione non è stata unanime: Beth Hammack, presidente della Fed di Cleveland, ha votato contro, preferendo mantenere i tassi invariati. Nonostante l'incertezza sui trend economici, la Fed ha rivisto al rialzo le sue stime di crescita americana per quest'anno, prevedendo un incremento del 2,1% rispetto al 2% stimato in precedenza. Tuttavia, l'inflazione continua a rappresentare una sfida, non si prevede un ritorno al target del 2% almeno fino alla fine del 2026.
Questa situazione crea un quadro economico a luci e ombre, accentuato dall'incertezza delle politiche future di Donald Trump, il quale potrebbe implementare misure restrittive sull'immigrazione e incrementare i dazi, rischiando di far risalire ulteriormente i prezzi.
Nella conferenza stampa successiva alla riunione, il presidente Jerome Powell ha sottolineato la necessità di muoversi con cautela nei prossimi passi della Fed. "I recenti indicatori mostrano una continua espansione dell'attività economica", ha detto, “e nonostante l'aumento della disoccupazione, i tassi rimangono storicamente bassi”. La Fed ha fatto sapere che continuerà a monitorare attentamente i dati economici prima di effettuare ulteriori cambiamenti. Powell ha praticamente espresso che ora la politica monetaria è meno restrittiva e c'è ancora molto lavoro da fare per controllare l'inflazione.
Queste affermazioni, unitamente alla previsione di soli due tagli nel 2025, potrebbero scatenare un nuovo attrito con Trump, attualmente presidente eletto e autodefinitosi un "uomo dei tassi bassi", il quale cerca una politica monetaria più accomodante che ricordi i tassi quasi nulli del 2020. In questo contesto, l'attesa di un dollaro forte e di tassi alti mette sul tavolo una potenziale battaglia tra Trump e Powell, a favore dell'indipendenza della Fed.
La situazione non è destinata a risolversi rapidamente, vista la fragilità del mercato e la necessità di una gestione oculata delle politiche monetarie. Gli occhi degli investitori sono puntati sul futuro, con la Fed che dovrà equilibrare crescita, inflazione e aspettative politiche.