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2025-01-10
Autore: Giulia
Roma, 10 gen. - Recenti ricerche evidenziano una preoccupante crescita dei casi di tumore al seno tra le donne giovani a livello globale. Paradossalmente, però, la mortalità tra le pazienti al di sotto dei 50 anni è in diminuzione: in Italia, dal 2006 al 2021, è scesa del 16%. Questo risultato positivo porta con sé nuove sfide per i clinici, in particolare per quanto riguarda la preservazione della fertilità. All'ospedale San Martino di Genova, culla di innovazione e ricerca, si stanno compiendo importanti passi avanti in questo campo. Gli esperti italiani, infatti, partecipano attivamente a congressi scientifici sia nazionali che internazionali, come quello di oggi dedicato alle scoperte recenti dal 'San Antonio Breast Cancer Symposium'.
"Ogni anno, in Italia, oltre 15.000 donne perdono la vita a causa del cancro al seno - spiega Lucia Del Mastro, professoressa e direttrice della Clinica di Oncologia Medica dell'Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Detto ciò, il calo dei decessi tra le più giovani è un segnale incoraggiante, frutto di migliori opzioni terapeutiche disponibili. È fondamentale notare che quando il tumore colpisce donne sotto i 40 anni, tende ad essere più aggressivo e il rischio di mutazioni ereditarie, come quelle legate al gene Brca, è più elevato."
Negli ultimi dieci anni, i casi di carcinoma mammario in Italia sono aumentati del 16%, passando da 48.000 nel 2013 a circa 55.900 nel 2023. Nonostante ciò, il cancro al seno continua a essere la forma di neoplasia più comune. "Le prospettive di sopravvivenza sono altamente positive: attualmente, più di 834.000 pazienti vivono dopo la diagnosi e l’87% è vivo a cinque anni dalla diagnosi". Inoltre, è cruciale che le donne giovani abbiano accesso a trattamenti che consentano loro di mantenere una qualità di vita simile a quelle in salute, compreso il desiderio di futura maternità.
Il convegno di Genova ha visto la presentazione di quattro ricerche significative. Matteo Lambertini ha illustrato i benefici della chirurgia preventiva per le portatrici di mutazioni Brca, rivelando che le donne che si sottopongono a mastectomia bilaterale hanno un rischio di morte inferiore del 35% rispetto a chi non lo fa. Valentina Guarneri ha portato in scena uno studio sull'immunoterapia nel carcinoma mammario triplo negativo, mostrando come il farmaco avelumab migliori significativamente la sopravvivenza globale.
In Liguria, si registrano circa 1.650 nuovi casi di tumore al seno ogni anno, con un’alta percentuale di studi clinici che consente un accesso precoce ai trattamenti innovativi. Marco Damonte Prioli e Antonio Uccelli, dirigenti dell'Irccs San Martino, evidenziano come l'integrazione tra ricerca e assistenza garantisca standard terapeutici di altissimo livello, permettendo di raggiungere risultati notevoli sia a livello nazionale che internazionale.
La ricerca oncologica italiana continua a dimostrare la sua eccellenza, stabilendo nuovi standard di trattamento riconosciuti internazionalmente. In un futuro imminente, si prevede l’introduzione di terapie sempre più efficaci e personalizzate, tra cui la biopsia liquida, già in uso per individuare recidive nei pazienti metastatico. Questi sviluppi fanno sperare in una gestione più efficace e tempestiva della malattia.
Infine, due giovani oncologi under 40 saranno premiati per i loro contributi scientifici in occasione dell’evento, un esempio di come la nuova generazione stia contribuendo alla lotta contro il cancro al seno.