
Il ministero dell'Istruzione vieta l'uso dell'asterisco e della schwa nelle comunicazioni ufficiali
2025-03-21
Autore: Alessandra
Roma, 21 mar. - È stata emanata una nuova direttiva dal ministero dell'Istruzione che vieta l'uso di simboli come l'asterisco e la schwa nelle comunicazioni ufficiali. Questa decisione ha suscitato un acceso dibattito tra linguisti, educatori e attivisti per i diritti di genere, poiché questi simboli sono stati adottati da alcuni come strumenti per promuovere un linguaggio più inclusivo, soprattutto in riferimento ai generi.
Il divieto, comunicato attraverso un documento ufficiale, ha l’obiettivo di mantenere la chiarezza e l’uniformità nella comunicazione scritta, specialmente in ambito educativo. Secondo il ministero, l'uso di forme non standard potrebbe generare confusione tra studenti e personale docente, compromettendo la comprensione del testo e l'insegnamento delle norme grammaticali.
La questione del linguaggio inclusivo è diventata sempre più rilevante negli ultimi anni, con molte istituzioni che hanno iniziato ad adottare forme di scrittura più neutre. Tuttavia, il ministero ha ritenuto che l'adozione di simboli non convenzionali possa minacciare la stabilità della lingua italiana e la sua alfabetizzazione. I critici di questa misura sostengono che il divieto rappresenti un passo indietro in termini di inclusività e modernizzazione della lingua.
In risposta, sono state avviate raccolte di firme e iniziative sociali da parte di gruppi di attivismo linguistico che chiedono una revisione di questa normativa. In particolare, molte donne e persone appartenenti a comunità LGBTQ+ si sentono escluse e invisibilizzate dal linguaggio tradizionale, desiderando poter esprimere la loro identità in modo chiaro e diretto.
Il dibattito non si limita solo al linguaggio scritto ma si estende anche al linguaggio parlato, dove l'uso di termini neutri sta lentamente guadagnando terreno. Alcuni esperti suggeriscono che il ministero dovrebbe piuttosto considerare di integrare corsi di formazione sulla comunicazione inclusiva per gli insegnanti, piuttosto che imporre divieti.
Intanto, mentre la discussione si intensifica, le istituzioni e le associazioni di settore continuano a vigilare sull’andamento della situazione, pronti a intervenire per promuovere una pratica linguistica che rispetti appieno tutte le identità.