
Il nucleare torna alla ribalta in Europa: Germania, Spagna e Svezia tra riaperture e nuove costruzioni
2025-04-05
Autore: Matteo
La rinascita dell’energia nucleare in Europa si intensifica, spinta da necessità geopolitiche e dal bisogno di fonti energetiche sostenibili. Non solo la Francia continua a dominare la produzione di energia da fonte atomica, ma anche altre nazioni stanno immediatamente rispondendo ai venti di guerra e riarmo. In Germania, il dibattito sulla riattivazione delle centrali nucleari chiude un capitolo di dieci anni di progressiva chiusura, con i leader dei principali partiti di opposizione che chiamano in causa un’indagine sulla possibilità di riaprire sei centrali, nonostante i problemi riguardanti la gestione delle scorie radioattive. La Sachsen, per esempio, si mette avanti nel dibattito, spingendo per una revoca della chiusura delle ultime centrali, avvenuta ad aprile 2023.
Intanto, il governo spagnolo fa fronte alle pressioni delle compagnie elettriche, come Endesa e Iberdrola, le quali chiedono un'estensione della vita operativa delle centrali nucleari, oltre il calendario di chiusura programmato per il 2027-2035. La richiesta include l'estensione della vita della centrale di Almaraz, con una proposta di rinvio di 'un paio di anni', in modo da garantire una transizione energetica sostenibile.
In Belgio, il governo ha già avviato il prolungamento della vita dei reattori Doel 4 e Tihange 3, mentre la Svezia annuncia la costruzione di quattro nuove centrali nucleari, dimostrando un impegno concreto verso l'energia nucleare. La costruzione di un nuovo deposito di scorie a Forsmark pone la Svezia sulla mappa del nucleare globale, combinando investimento ed innovazione nel settore.
Queste scelte rappresentano una vera e propria inversione di rotta nel panorama energetico europeo, costringendo a ripensare la transizione verso le rinnovabili in un contesto di crescente richiesta elettrica e incertezze geopolitiche.