Il nuovo tesoro del Terzo Polo: Trieste e il mistero delle Generali
2024-11-18
Autore: Alessandra
Trieste sta diventando il centro nevralgico di una significativa operazione finanziaria, che segna la nascita di un terzo polo bancario in Italia. Recentemente, il mercato ha accolto positivamente l’operazione che ha vedere il Banco BPM e Anima unire le forze con imprenditori influenti come Francesco Gaetano Caltagirone e la famiglia Del Vecchio. Questi ultimi hanno acquisito il 15% della Monte dei Paschi, ceduto dal Tesoro per 1,10 miliardi di euro, un’iniziativa che potrebbe cambiare le regole del gioco nel settore.
Con questa operazione, il governo italiano ha finalmente trovato un modo per liberarsi di un peso con la privatizzazione di MPS attesa entro il 2024. Inoltre, mantenendo una quota di minoranza dell'11,2%, lo stato elimina il rischio di un'acquisizione straniera su Siena. In parallelo, Bpm sta facendosi avanti per aumentare la sua partecipazione in Anima, utilizzando l'asset recentemente acquisito per espandere la propria offerta di polizze attraverso le sue filiali.
Ma chi sono i veri protagonisti di questa rivincita finanziaria? Caltagirone e Del Vecchio, già soci in Mediobanca e Generali, vogliono riprendersi il controllo della governance di Generali, dove la loro voce è stata spesso ignorata nonostante detengano complessivamente il 27,57% delle azioni. Il loro sogno di scalare Mediobanca e conquistare Generali era stato frustrato in passato, ma ora, con il Terzo Polo, hanno finalmente gli strumenti per riprovarci.
Il cambio di carte in tavola non è da sottovalutare. Nella primavera del prossimo anno, il consiglio di amministrazione di Generali sarà rinnovato. Caltagirone e Del Vecchio potrebbero anche decidere di vendere parte delle loro azioni a Bpm, dando così potere al nuovo AD Giuseppe Castagna di aumentare la propria partecipazione e potenzialmente controllare la compagnia assicurativa.
Questa manovra è importante perché, in borsa, MPS vale ora circa 7,7 miliardi di euro e Bpm 10,7 miliardi, il che rende il duo Caltagirone-Del Vecchio una squadra difficile da ignorare. La loro influenza sta crescendo, e con l'integrazione delle loro risorse con Bpm, potrebbero assistere a un'escalation nel settore, portando Bpm a sfiorare il 30% senza dover necessariamente lanciare una Offerta Pubblica di Acquisto.
L’acquisizione delle quote di Caltagirone e Del Vecchio potrebbe costare a Bpm circa 3,4 miliardi, e sono già stati previsti 1,58 miliardi per l’aumento della quota in Anima, portando la somma totale a circa 5,3 miliardi. È una cifra considerevole, specialmente per una banca con proiezioni di utili di 6 miliardi nel quadriennio 2023-2026. Ma il Terzo Polo rappresenta un'occasione storica, un 'boulevard' finanziario dove entrare a fari accesi e con il mazzo delle carte sotto controllo.
L’attenzione ora si concentra su come evolverà questa situazione e se Trieste diventerà davvero la nuova capitale finanziaria del paese, portando con sé opportunità e sfide nel panorama bancario italiano.