Il nuovo zoom AI di OPPO: un'innovazione che cambia la fotografia per sempre!
2024-11-25
Autore: Marco
Introduzione
Negli ultimi anni, la fotografia computazionale ha generato una vera e propria rivoluzione nel mondo degli smartphone, affrontando le sfide legate ai piccoli sensori delle fotocamere. Funzionalità come il super zoom, la modalità notte, il ritratto e la selezione delle scene sono diventate possibili grazie a questa tecnologia avanzata. Tuttavia, l'uso del machine learning (ML) non implica creare immagini dal nulla. Funzionalità come la modalità notte impiegano modelli ML per allineare le immagini, e anche gli zoom utilizzano modelli per l'upscaling, mentre la modalità ritratto si basa su algoritmi ML per delineare il soggetto in primo piano, separandolo dallo sfondo.
La Percezione della Fotografia
I puristi potrebbero sostenere che questa non rappresenti vera fotografia, ma anche le immagini RAW delle fotocamere tradizionali non sono semplicemente il risultato diretto di ciò che abbiamo catturato. Infatti, sono dati provenienti dai sensori, opportunamente elaborati per apparire migliori. Quando scattiamo una foto con uno smartphone in condizioni di scarsa luce, la cosiddetta "IA" non inventa, ma piuttosto cerca di sfruttare al massimo i dati disponibili per superare i limiti intrinseci della tecnologia fotografica.
L'IA Generativa e il Dilemma Attuale
L'avvento dell'IA generativa ha sollevato nuove questioni. Aziende come Samsung e Google, attraverso strumenti come la Galaxy AI e il Magic Editor, offrono la possibilità di alterare la realtà: dimensioni modificate, dettagli rimossi e immagini ampliate con elementi creati dal nulla. Qui, diventa complesso parlare di fotografia, poiché i pixel visualizzati non sono semplici versioni ritoccate di quelli catturati dal sensore; sono pixel nuovi, generati dalla tecnologia AI.
Il Caso di OPPO
Questa evoluzione non sorprende, poiché le aziende seguono il mercato, e oggi è chiaro che i contenuti creati dall'IA, pur essendo spesso ingannevoli, stanno guadagnando terreno rispetto a quelli originali. Una semplice navigazione sui social o su Google Immagini rivela che numerosi testi e immagini non sono autentici, ma il risultato di un processo generato artificialmente.
Ci troviamo quindi a dover affrontare un dilemma: da un lato, un machine learning che cerca di mantenere la realtà intatta e, dall'altro, un'IA generativa che trasforma gli scatti per accontentare l'utente. Questo contesto rende complicato valutare il nuovo zoom AI dell'OPPO Find X8 Pro.
La Tecnologia di OPPO
A differenza di altri produttori, che utilizzano modelli ML di upscaling per i loro zoom, OPPO ha scelto di implementare un modello di IA generativa, ottenendo risultati sorprendenti. La differenza è chiara: mentre gli zoom di marchi come iPhone, Samsung e Google si basano su modelli leggeri per "riempire" le immagini, OPPO applica un approccio che ridisegna completamente l'immagine. Questo modello è in grado di comprendere il contenuto dell'immagine e di riprodurlo in modo estremamente fotorealistico.
Esempi e Analisi
Dopo questa introduzione, esaminiamo alcuni esempi specifici. Nelle immagini analizzate, viene evidenziata la zona dello zoom con un quadratino giallo.
Chi ha sperimentato modelli di IA generativa riconoscerà probabilmente alcuni tratti distintivi di un modello di bassa precisione. Anche se OPPO non ha rivelato dettagli sul modello utilizzato, sul suo smartphone è presente l'app Studio AI, che usa una tecnologia proprietaria per generare ritratti partendo da template e foto caricate dall'utente. Questo software consente di applicare stili specifici alle immagini, modificando le fotografie secondo criteri prestabiliti.
Utilizzando Studio AI e analizzando le foto generate, si può notare che il risultato del ritratto è molto simile a quello ottenuto tramite lo zoom AI, suggerendo una potenziale sovrapposizione del modello: l'immagine originale, ingrandita oltre 30 volte e quindi molto sgranata, viene elaborata dall'IA che cerca di "immaginarne" una versione fotorealistica. In pochi secondi, il modello lavora per ricostruire ciò che era l'immagine originale e i risultati sono visibili nelle foto.
Problemi e Limiti
È importante notare che, sebbene il lavoro svolto da OPPO sia impressionante, esso presenta anche alcune problematiche: alcune mani diventano "artigli" e le scritte non vengono reinterpretate, mentre i volti da lontano possono apparire distorti. Questo dimostra chiaramente l'impiego di un modello generativo.
Prospettive Future
L'approccio di OPPO rappresenta un equilibrio: l'IA è utilizzata per migliorare la qualità dello zoom, ma più dettagli ci sono, più l'interpretazione fatta dall'IA si avvicinerà all'originale. Tuttavia, ci sono limiti intrinseci: quando si cattura un'immagine di un telo da mare, per esempio, se i dettagli non sono sufficienti, l'IA deve inventare una texture. E il modello potrebbe interpretare erroneamente, come nel caso di un telo di spugna, che, sebbene corretto, poteva anche essere un errore.
Questo processo di innovazione è solo l'inizio: miglioreranno sia i modelli che i sensori, e progressivamente si avvicinerà a fotografie meno "artefatte" e più fotorealistiche.
Conclusione
Il paradosso qui è che avvicinandoci a questo ideale, le immagini ottenute potrebbero risultare sempre più distanti dall'originale. In futuro, i dettagli necessari a rendere ogni foto utilizzabile potrebbero rivelare la loro natura artificiale. Un modello non sarà in grado di ricostruire un volto umano da una piccola porzione di pixel.
Ci troviamo quindi in un ciclo vorticoso: più richiediamo all'IA, meno sarà la corrispondenza con la realtà. I risultati di OPPO con l'IA generativa sono sicuramente impressionanti, ma al momento non possono essere considerati fotografie utilizzabili, bensì creazioni artistiche che, pur essendo suggestive, potrebbero finir per snaturare il concetto stesso di fotografia. Il rischio è che questa forma d'arte, storicamente legata alla verità della luce, possa venir meno, trasformandosi in una mera rappresentazione di quello che gli utenti desiderano: immagini perfette da condividere sui social, a scapito della realtà.