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Il partito filorusso Sogno Georgiano elegge l'ex calciatore Mikheil Kavelashvili come candidato alla presidenza

2024-11-28

Autore: Giulia

Il partito filorusso Sogno Georgiano, che ha ottenuto una schiacciante vittoria nelle recenti elezioni legislative in Georgia, ha annunciato l'ex calciatore Mikheil Kavelashvili come candidato alla presidenza.

A 53 anni, Kavelashvili ha avuto una carriera calcistica che lo ha visto giocare prevalentemente in Svizzera, oltre a un breve periodo tra il 1995 e il 1997 nel Manchester City, in Premier League.

Oltre alla sua carriera sportiva, Kavelashvili ha intrapreso una carriera politica e sembra avere un buon sostegno tra gli elettori.

Le Elezioni Presidenziali

Le elezioni presidenziali si svolgeranno il 14 dicembre, con un collegio elettorale composto da 300 membri, tra cui 150 parlamentari e 150 rappresentanti delle amministrazioni locali.

Grazie alla netta maggioranza di Sogno Georgiano nel collegio elettorale, le probabilità di Kavelashvili di essere eletto presidente sono molto elevate.

Successione e Critiche

In caso di vittoria, Kavelashvili succederà a Salome Zourabichvili, attuale presidente dal 2018, che ha espresso forti critiche nei confronti del partito vincitore e ha denunciato presunti brogli durante le recenti elezioni.

Zourabichvili e altri politici di opposizione hanno descritto la situazione come una 'totale manipolazione', sostenendo che la Russia ha avuto un ruolo determinante nell'influenzare l'esito del voto.

Proteste e Stabilità Politica

Le proteste in risposta alla vittoria di Sogno Georgiano non sono mancate: recentemente, diversi partiti di opposizione hanno boicottato la seduta inaugurale del parlamento, organizzando manifestazioni e dimostrazioni in segno di protesta.

Gli eventi recenti hanno sollevato preoccupazioni sulla stabilità politica della Georgia e sulla direzione futura del paese, soprattutto in un contesto internazionale già delicato.

Mentre i sostenitori di Kavelashvili esprimono ottimismo per il cambiamento, i detrattori rimangono scettici, temendo un ulteriore avvicinamento della Georgia alla Russia.