Una notizia che ha colto di sorpresa il mondo politico: secondo un'informatissima fonte di Reuters, il Cremlino sta considerando la possibilità di congelare il conflitto in Ucraina e avviare un dialogo di pace. Tuttavia, subito dopo, il portavoce Dmitri Peskov ha smentito l'indiscrezione, affermando che non ha alcun senso congelare la situazione senza raggiungere gli obiettivi prefissati.

Le recenti manovre diplomatiche della Russia sembrano dimostrare una certa abilità strategica, quasi come un gioco di poker: mostrano le loro carte senza dichiarare ufficialmente le loro intenzioni. Secondo le rivelazioni, Putin sarebbe disponibile a un incontro con Trump per discutere della divisione delle zone del Donbass e di altre aree come Zaporizhzhia e Kherson. Tuttavia, nessuna discussione sulla Crimea, ormai considerata definitivamente parte della Russia.

In un'ulteriore mossa, Mosca ha suggerito di rivedere il status delle regioni di Kharkiv e Mykolaiv, restituendo piccole porzioni ma ponendo il veto a qualsiasi desiderio di adesione dell'Ucraina alla Nato. Inoltre, potrebbe concedere garanzie di sicurezza per Kiev. Questo piano ricorda molto un accordo preliminare proposto a Istanbul nel 2022, ma ora con un contesto radicalmente cambiato.

L'elezione di Trump, infatti, ha spostato le dinamiche geopolitiche. I 'falchi' del Pentagono sono messi da parte e gli ucraini iniziano a mostrare segni di stanchezza. Un recente sondaggio Gallup ha rivelato che per la prima volta il 50% degli intervistati in Ucraina è favorevole a un compromesso che implicherebbe la pace in cambio di territori occupati. Solo due anni fa, tale apertura era praticamente impensabile.

Nel frattempo, la Russia intensifica gli attacchi alle infrastrutture civili e energetiche in Ucraina, preparandosi a un possibile negoziato e cercando di guadagnare terreno sul campo di battaglia. Con perdite elevate da entrambe le parti, il contesto attuale suggerisce che un accordo di pace potrebbe non essere lontano, ma solo il tempo dirà se questi sviluppi porteranno a una risoluzione duratura della crisi.