"Il sindacato ci ha abbandonati nella lotta per i posti di lavoro"
2024-12-05
Autore: Alessandra
Durante un’assemblea pubblica di Confindustria Genova, il presidente Emanuele Orsini ha espresso dure critiche ai sindacati, in particolare alla Cgil di Maurizio Landini, per la loro mancanza di supporto all’industria nelle sfide vitali per la salvaguardia dei posti di lavoro. Questa accusa arriva in un momento cruciale per l’economia italiana, particolarmente colpita dalla crisi del settore automotive e dalla difficile situazione di Stellantis.
Sindacati assenti nelle battaglie cruciali
Orsini ha denunciato l’assenza dei sindacati nelle lotte necessarie per proteggere il tessuto industriale e mantenere i posti di lavoro: "Mi piacerebbe averli al mio fianco, ma purtroppo non li vedo. È allarmante non sentire dichiarazioni chiare da parte loro su cosa sta facendo l’industria. Non c’è più tempo: rischiamo di perdere altre aziende del nostro Paese". Le sue parole giungono in un clima di forte tensione, coincidente con le proteste dei metalmeccanici che chiedono un rinnovo contrattuale.
La crisi di Stellantis e l'intervento del governo
Nel suo intervento, Orsini ha anche toccato la problematica Stellantis, aggravata dalle recenti dimissioni dell’ex AD Carlos Tavares: "L’Italia ha rispettato i propri impegni verso Stellantis; ora è il turno della compagnia di tutelare i posti di lavoro e la filiera automotive, essenziali per il nostro Paese". Ha inoltre richiesto al governo un maggiore supporto per il settore: "I 200 milioni stanziati per l’automotive sono assolutamente insufficienti; sono necessari almeno il doppio per sostenere le aziende che reinvestono e mantengono l’occupazione". Questa sollecitazione si interseca con le dichiarazioni del ministro Urso, che ha ipotizzato un incremento delle risorse fino a 750 milioni in risposta alle difficoltà del settore.
Il dramma dell'industria automotive
Orsini ha anche sottolineato che i dati finanziari delle principali case automobilistiche parlano chiaro: Volkswagen ha registrato un calo del 64% nei profitti, Audi del 91%, BMW dell'84% e Mercedes del 54%. "Questi numeri rappresentano visibilmente gli errori commessi negli ultimi anni: stiamo assistendo alla distruzione della nostra industria", ha commentato.
Le sfide del Green Deal europeo
Un tema cruciale affrontato da Orsini è legato alle normative europee sul Green Deal, che richiedono transizioni rapide in settori chiave. "L’Europa ha sottovalutato l’industria da almeno vent’anni. È necessario fermare l’estremismo ideologico e incentivare investimenti che rendano l’Italia e l’Europa più competitivi", ha dichiarato il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, sottolineando l'importanza di un intervento unito. Gozzi ha aggiunto che la richiesta di proroga delle normative, avanzata da Confindustria, sta creando un dibattito aperto in Europa, con il Partito Popolare Europeo che sostiene la necessità di affrontare la questione.
Un fronte unito per la difesa dell'industria
Orsini ha concluso affermando che per affrontare la crisi è necessaria una stretta collaborazione tra industria, governo e sindacati, pur riconoscendo l’attuale frattura con questi ultimi. "È fondamentale che il governo dimostri un vero interesse per l’industria, supportandola con misure concrete come un’Ires premiale per le imprese che investono". Ha espresso la speranza che le proposte fatte al governo vengano ascoltate e implementate, affinché non si perda il progresso conquistato in decenni di sviluppo industriale.