
Il Trentino-Alto Adige: il leader italiano in fecondità e speranza di vita
2025-04-01
Autore: Luca
Il Trentino-Alto Adige continua a stupire con i suoi risultati demografici, infatti, nel 2024 detiene ancora il primato nazionale per fecondità, con una media di 1,39 figli per donna, nonostante un leggero calo rispetto al 2023 (1,43). Al secondo e terzo posto si trovano Sicilia e Campania, regioni in cui le madri tendono a essere più giovani, con età media al parto di 31,7 anni in Sicilia e tra 32,3 e 32,8 anni in Trentino-Alto Adige e Campania. D'altro canto, la Sardegna ha il tasso di fecondità più basso d'Italia, fermandosi a 0,91 figli per donna nel 2024, mantenendo lo stesso valore del 2023. Altre regioni con basso tasso di natalità includono il Molise (1,04), la Valle d'Aosta (1,05) e la Basilicata (1,09). È interessante notare che le regioni del Sud, tra cui Basilicata e Sardegna, mostrano anche un calendario riproduttivo significativamente posticipato, con età media al parto di circa 33 anni.
Riguardo alla speranza di vita, l'Italia ha registrato un incremento nel 2024, arrivando a un'aspettativa di vita di 83,4 anni, con un aumento di quasi cinque mesi rispetto al 2023. In questo contesto, il Trentino-Alto Adige si distingue ancora una volta, con la speranza di vita più alta: 82,7 anni per gli uomini e 86,7 per le donne, il che conferisce alla regione un notevole vantaggio in termini di salute pubblica.
A livello nazionale, la popolazione italiana è di circa 58 milioni e 934mila individui (dati provvisori), con una diminuzione di 37mila unità rispetto all'anno precedente, continuando la sua flessione iniziata nel 2014 e mantenendo un tasso di decremento simile a quello degli anni passati. Le differenze territoriali sono evidenti: mentre il Nord Italia ha visto una crescita della popolazione dell'1,6 per mille, il Centro e il Sud del Paese registrano perdite più marcate, rispettivamente -0,6 per mille e -3,8 per mille. In particolare, le maggiori perdite si registrano in Basilicata (-6,3 per mille) e Sardegna (-5,8 per mille). È fondamentale analizzare queste tendenze per affrontare le sfide future legate alla demografia, all'economia e ai servizi sociali.