Intrattenimento

Il viaggio emozionale di Silvio Orlando: dalla perdita della madre all'incredibile incontro con Nanni Moretti e Diane Keaton

2025-01-09

Autore: Matteo

Silvio Orlando, uno dei volti più affascinanti del cinema italiano, ha di recente condiviso riflessioni profonde sulla sua carriera e sulla vita durante un'intervista al Corriere della Sera. L'attore racconta come ha scoperto la sua vocazione per la recitazione: «I miei esordi risalgono agli anni napoletani, dal 1975 all'85. Il cinema sembrava un sogno lontano, mentre il teatro era la mia vera passione. Facevamo spettacoli nei scantinati con testi di nostra creazione e opere del teatro popolare napoletano. A 27 anni, però, la mia vita cambiò grazie al teatro dell'Elfo a Milano e alla direzione di Salvatores in 'Comedians'».

La perdita di sua madre ha segnato un profondo cambiamento nella sua esistenza. Orlando commenta: «La sua morte ha acceso un riflettore su di me, facendomi sentire speciale in un modo che non avevo mai sperimentato prima. La perdita può essere devastante, ma mi ha anche insegnato ad affrontare il dolore. Ho iniziato con la commedia per esorcizzare la sofferenza, ma anche il lato melancolico è emerso. Non è facile dedicarsi alla comicità per tutta la vita».

Orlando e Nanni Moretti hanno collaborato a ben cinque film, dando vita a un sodalizio che dura da decenni. «Lavorare con Nanni è stato affascinante. Ricordo il mio debutto in 'Palombella Rossa' dove il processo di realizzazione era quasi metafisico e inaspettato. Avevo imparato che il cinema può essere imprevedibile, ma il risultato finale è ciò che conta».

La riflessione sull’ingresso di Diane Keaton nel set di 'The Young Pope' è altrettanto intrigante. Orlando racconta di come l'attrice fosse spaesata, quasi come se fosse stata catapultata lì senza preavviso. «La sua reazione era divertente e, in un certo senso, comprensibile. Era come rivivere le mie esperienze giovanili con i miti del cinema. Tra noi c'era un affetto inaspettato».

Orlando considera la differenza tra le regie di Moretti e Sorrentino: «Nanni ha un rigore che affascina, mentre Paolo ti fa sentire come una star. Ho interpretato personaggi emblematici come il cardinale Voiello in 'The Young Pope', e il professore in 'Parthenope'– entrambi i ruoli riflettono una profonda umanità che arricchisce il film».

In un'epoca in cui il pubblico sembra sempre più distratto dai cellulari, Orlando ha condiviso le sue frustrazioni durante le sue performance teatrali: «Reagisco quando sento un telefono squillare. Credo fermamente che ci debba essere un patto di ascolto tra attore e pubblico. È sorprendente vedere come 600 persone possano resistere per due ore senza il loro cellulare. Cerco di integrare queste interruzioni nello spettacolo. Ogni intoppo diventa un'opportunità per ricominciare e reinventare il momento».

Silvio Orlando è senza dubbio una figura iconica del panorama cinematografico italiano, capace di affrontare con sensibilità e umorismo le sfide della vita e della carriera.