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Inchiesta sugli Ultras: Inter e Milan a rischio serio! Ecco cosa li aspetta!

2024-10-01

Cosa temono l'Inter e il Milan dopo l'apertura dell'inchiesta sugli ultras a Milano? Gli arresti recenti tra i tifosi delle due squadre hanno portato la procura a considerare i club come «parti offese». Tuttavia, la situazione si complica ulteriormente con l'avvio di un «procedimento di prevenzione». Giuseppe Chinè, capo della procura federale, sta approfondendo le comunicazioni tra l'allenatore nerazzurro Simone Inzaghi e i gruppi di tifosi, oltre a quelle dell’ex difensore Milan Skriniar. Il fulcro della questione si trova nell'articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva, che proibisce ogni tipo di intesa con il tifo organizzato. Le conseguenze potrebbero includere multe, squalifiche e inibizioni temporanee per i dirigenti, ma non la perdita di punti in classifica.

Le pressioni degli ultras

L'inchiesta svela dinamiche pericolose, con episodi che risalgono al 2023, durante lo sprint tra la finale di Coppa Italia e quella di Champions League a Istanbul. I leader ultras hanno fatto richieste assurde: 1.500 biglietti mentre il club ne offre appena la metà. La ragione? Riportano le indagini, i biglietti vengono rivenduti a prezzi esorbitanti, fino a 900 euro per un tagliando da 80. Marco Ferdico, uno dei rappresentanti ultras, ha minacciato di organizzare uno sciopero del tifo se non avesse ottenuto ciò che voleva. Il coinvolgimento di Inzaghi è stato decisivo: ha cercato di convincere la dirigenza a cedere alle richieste.

Scenari inquietanti

Nel corso delle intercettazioni emerge anche la frustrazione di Inzaghi rispetto all'atteggiamento della società. La disponibilità finale di 1.500 biglietti ha placato temporaneamente gli animi, ma le tensioni rimangono palpabili. Si sono verificati tentativi di influenzare anche Skriniar, in procinto di trasferirsi al Paris Saint Germain, con gli ultras che avvertono: «Comunque va via al 100%».

Incontri clandestini e intimidazioni

L’ordinanza menziona un incontro tra Luca Lucci, un noto ultras del Milan, e il capitano rossonero Davide Calabria in un bar di Cologno Monzese a febbraio 2023. La pressione sugli atleti è forte e inquietante. Lucci ha persino lamentato di essere stato portato allo stadio come parte di un processo di «rieducazione». Con frasi allarmanti come «Ho una sete di sangue che solo Dio lo sa», il suo sfogo rivela la mentalità violenta che pervade questi gruppi.

La situazione rischia di evolvere ulteriormente, con la possibilità di una amministrazione giudiziaria per entrambe le società. Tuttavia, le conseguenze dirette possono essere evitate mediante controlli più rigorosi, particolarmente nella gestione dei biglietti. Inter e Milan dovranno dimostrare la loro capacità di fronteggiare i gruppi violenti, non solo per proteggere l'integrità delle partite, ma anche la sicurezza dei tifosi onesti.

Rimanete sintonizzati per gli sviluppi di una storia che potrebbe stravolgere il calcio milanese!