Nazionale

Incredibile: secondo il Tar, il corteggiamento continuo a una maestra non è stalking!

2024-12-17

Autore: Giovanni

Il Tar della Valle d'Aosta ha attirato l'attenzione con una decisione sorprendente: ha annullato un ammonimento emesso nei confronti di un padre che per mesi ha cercato di corteggiare la maestra delle sue due figlie. Secondo il collegio dei giudici, i suoi comportamenti non possono essere considerati molesti o minacciosi, risultando invece "innocui e inoffensivi".

La controversa decisione ha sollevato un acceso dibattito sull'interpretazione della legge. I giudici, Giuseppina Adamo, Jessica Bonetto e Paola Malanetto, hanno affermato che per configurare un reato di stalking, come previsto dall'articolo 612-bis del codice penale, è necessario che ci sia uno "stato di ansia o timore per l’incolumità personale". Nel caso specifico, hanno stabilito che tali condizioni non si erano verificate.

Il padre, a partire dall'ottobre 2022, aveva cercato di avvicinarsi alla maestra con messaggi, lettere, regali, e tentativi di contatto via social media, persistendo anche dopo numerosi rifiuti da parte della donna. Tra i regali vi erano cioccolatini, articoli di bigiotteria, profumi e fiori. Secondo la ricostruzione, l’uomo avrebbe anche tentato di coinvolgere conoscenti per convincere la maestra ad accettare un incontro.

Questa sentenza pone interrogativi su come vengono interpretati comportamenti che, sebbene non possano essere considerati perseguibili dalla legge, possono comunque creare un clima di disagio. E c'è chi teme che una tale valutazione possa normalizzare atteggiamenti che, per molti, sarebbero inaccettabili.

L'ammonimento era stato emesso a marzo su richiesta della maestra per prevenire potenziali stalking, ma il Tar ha ritenuto che le sue azioni non giustificassero una misura così severa. La questione solleva questioni più ampie riguardanti la sicurezza delle donne in luoghi di lavoro, la possibilità di ricorrere a misure di protezione e la soglia di tolleranza per comportamenti che possano apparire sgraditi o invadenti.

In un contesto più ampio, questa sentenza rispecchia il dibattito nazionale sulla tutela delle donne e il rispetto dei loro diritti. Come devono essere bilanciati gli atti di corteggiamento, per quanto insistenti, con l'esigenza di protezione e sicurezza personale? Questo caso rimane emblematico per l'interpretazione delle leggi e la necessità di una riflessione profonda su come la società affronta tali problematiche.