
Intervista Esclusiva. I Momenti Finali Accanto a Giovanni Paolo II: Le Riflessioni di Sandri
2025-04-02
Autore: Sofia
Un «gigante dall’inizio alla fine», così ricorda il cardinale Leonardo Sandri, sostituto della Segreteria di Stato, il compianto Papa Giovanni Paolo II, scomparso vent’anni fa, il 2 aprile 2005, alle 21:37. Sandri, presente accanto al Papa nel suo momento finale, racconta come, mentre l’elettrocardiogramma registrava gli ultimi battiti, nel silenzio carico di emozione, una suora recitava i Salmi dell’ascesa verso Gerusalemme, dimostrando che Giovanni Paolo II ha lasciato questo mondo ascoltando la Parola di Dio, che ha proclamato per tutta la sua vita.
Ricorda quel momento e l’onda di commozione che ha invaso la piazza, piena di gente in attesa; fu in quel frangente che ricevette l’ordine di annunciare la morte del Papa. Pur avendo ascoltato il cuore degli uomini, si sentì sopraffatto dall’emozione e, con una frase semplice e potente, comunicò la triste notizia: «Il nostro amatissimo padre, il Papa Giovanni Paolo II, è tornato alla casa del Padre». L’aggiunta dell’orario, le 21:37, ha reso il momento ancora più solenne, rendendolo un'esperienza collettiva condivisa in tutto il mondo.
Questioni più intime e personali emergono quando Sandri racconta la sua esperienza diretta con Giovanni Paolo II, che lo ha visto vicino a lui soprattutto negli ultimi anni, segnati da grande sofferenza. Il suo ricordo è intriso di gesti che parlano più delle parole: quando notò che il Papa aveva freddo, gli passò il proprio cappotto, un gesto che oggi considera una reliquia.
Malgrado le difficoltà di comunicazione legate alla sua malattia, Giovanni Paolo II riusciva a esprimere la sua vivacità e il suo spirito in modo unico, con uno sguardo o una battuta. La sua ironia, come quando scherzò sulla 'pista bulgara' al suo arrivo in Bulgaria nel 2002, dimostra come il suo carattere rimanesse intatto fino alla fine.
Sandri ricorda anche i significativi viaggi del Papa durante i suoi ultimi anni, tra cui la canonizzazione di Juan Diego in Messico nel 2002, un evento che ha rappresentato una celebrazione per tutti i popoli indigeni dell’America Latina. Altro momento toccante fu la sua visita a Cracovia per l’inaugurazione del santuario della Divina Misericordia, dove organizzò un incontro in cui oltre due milioni di persone rimasero in un silenzio reverente. Infine, l’ultima visita a Lourdes nel 2004, in cui Giovanni Paolo II parlò della sacralità della vita mentre si preparava al suo ultimo viaggio.
A vent’anni dalla sua morte, cosa resta dell’eredità di Giovanni Paolo II? Il cardinale Sandri sottolinea l’importanza di come il Papa abbia saputo affrontare il dolore e la sofferenza con una dignità che ha reso il suo pontificato un esempio per tutti. Ha proclamato il valore della libertà e della giustizia, e ha lanciato un invito a tutti noi a «dare il massimo», a «aprire le porte a Cristo». La sua azione ha gettato le basi per un rinnovamento che continua a essere attuale.
In termini di innovazione sociale, Giovanni Paolo II ha influenzato il riconoscimento della dignità femminile nella Chiesa, una novità storica in un momento in cui la questione del sacerdozio femminile era fortemente dibattuta. Sandri ricorda che non solo si oppose a questa pratica, ma ha sempre sostenuto il valore del contributo delle donne nella comunità ecclesiale.
Infine, Sandri affronta le critiche recenti al suo pontificato riguardo alla gestione degli abusi. Ricorda come le fondamenta di una lotta seria contro questo fenomeno siano state stabilite proprio durante il papato di Giovanni Paolo II, la cui rettitudine morale non è mai stata messa in discussione. La richiesta del popolo al funerale di Giovanni Paolo II di una canonizzazione immediata è stata accolta, e oggi appare giusta e necessaria alla luce della sua vita e del suo impegno per i valori fondamentali dell’umanità. Vox populi, vox Dei: la voce del popolo, in questo caso, è stata ascoltata con attenzione.