Iran: il Parlamento si oppone alla legge sul velo, cosa c'è dietro questo cambiamento?
2024-12-18
Autore: Giovanni
Il cambiamento della legge sul velo
Il Parlamento iraniano ha avviato un importante cambiamento riguardo a una legge controversa che prevede sanzioni severissime per le donne che non indossano il velo. Il presidente riformista Masoud Pezeshkian ha anche manifestato forti dubbi durante il dibattito acceso che ha suscitato la proposta.
"Abbiamo chiesto che la legge sulla castità e l'hijab non venga trasmessa al governo" per la firma finale, ha dichiarato il vice presidente per gli Affari parlamentari, Shahram Dabiri, come riportato dall'agenzia di stampa Isna. È stata richiesta una modifica alla legge, ma i dettagli rimangono sconosciuti.
Cosa include la proposta di legge
Il disegno di legge intitolato "sostegno alla famiglia attraverso la promozione della cultura della castità e dell'hijab" è composto da 74 articoli e sarebbe dovuto entrare in vigore il 13 dicembre scorso. Sebbene il contenuto dettagliato non sia stato rivelato, fonti della stampa iraniana riferiscono che le sanzioni potrebbero includere fino a 10 anni di reclusione e multe di circa 5.700 euro per coloro che incitano a comportamenti ritenuti "indecenti". Tali sanzioni devono essere pagate entro 10 giorni, con conseguenze dirette come il divieto di lasciare il Paese e la negazione di alcuni servizi, inclusa la patente di guida. Inoltre, la polizia avrà la facoltà di utilizzare l'intelligenza artificiale per identificare le donne senza velo tramite telecamere.
Questo disegno di legge era stato già approvato dal Parlamento nel settembre 2023 e successivamente dal Consiglio dei Guardiani. La Costituzione consente al governo di richiedere modifiche al Parlamento prima della promulgazione finale.
Il contesto politico e sociale
Il giro di vite sulla questione del velo è stato avviato sotto la presidenza del conservatore Ebrahim Raisi, deceduto in un incidente aereo nel maggio scorso. Questa iniziativa è emersa dopo le proteste antigovernative scaturite nel settembre 2022, a seguito della tragica morte di Mahsa Amini durante la custodia della polizia, a causa di una presunta violazione del codice di abbigliamento.
Pezeshkian ha recentemente espresso riserve pubbliche sulla nuova legislazione, sottolineando diverse "ambiguità". Secondo Amnesty International, la legge avrebbe come risultato il netto disconoscimento dei diritti umani di donne e ragazze, introducendo misure draconiane come la pena di morte e la flagellazione. Dopo la rivoluzione islamica del 1979, le donne in Iran sono obbligate a coprire i capelli nei luoghi pubblici, ma è sempre più diffuso, in seguito a eventi come la morte di Amini, il rifiuto di seguire queste norme. Questo si configura come un gesto di sfida contro uno dei cardini della Repubblica islamica.
Le prospettive future
La situazione in Iran continua ad evolversi, e la tensione fra il governo e le manifestazioni di protesta potrebbe portare a esiti imprevisti. Le parole di Pezeshkian possono rappresentare un segno di cambiamento o una semplice manovra politica per placare le tensioni sociali. Cosa accadrà ora? Il futuro della legge sul velo rimane incerto.