L'Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb) ha recentemente condotto un'analisi sorprendente sulla nuova struttura delle aliquote Irpef introdotta dal decreto attuativo della delega. Contrariamente alle aspettative di una riduzione delle aliquote, il numero delle aliquote marginali effettive è aumentato, passando da 4 a 7, e il loro andamento presenta delle irregolarità. In particolare, per i redditi compresi tra 32.000 e 40.000 euro, l'aliquota marginale può arrivare fino al 56%! Questo è un cambiamento radicale rispetto al passato, dove l'aliquota superava di poco il 45%.

La tabella presente nel report mette in evidenza non solo le aliquote marginali, che si applicano sull'ultima tranche di reddito guadagnato dai contribuenti, ma anche il notevole impatto di questa riforma. Se consideriamo le fasce tra 28.000 e 32.000 euro, e sopra 40.000, si può notare che l'aliquota marginale si attesta poco sotto il 45%. Inoltre, per i redditi tra 20.000 e 28.000 euro l'aliquota supera il 30%, e per i redditi tra 15.000 e 20.000 euro si aggira attorno al 27%. Per le fasce più basse, tra 8.500 e 15.000 euro, l'aliquota scende a circa il 18%, un netto calo rispetto al precedente 23%.

L'analisi dell'Upb sottolinea anche come questa evoluzione sembra allontanarsi dai principi stabiliti dalla legge delega, che mirava a semplificare e razionalizzare il sistema fiscale. Molti esperti ora si chiedono se queste modifiche porteranno davvero a un sistema più equo o se rischiano di appesantire ulteriormente il carico fiscale per le fasce di reddito medio. Resta da vedere se il governo apporterà ulteriori modifiche in risposta a queste preoccupazioni.

In un contesto economico già complesso, è fondamentale che i cittadini siano informati sulle implicazioni di queste nuove aliquote e su come ciò potrebbe colpire il loro reddito complessivo. Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questo tema critico!