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Isis 2.0: I Nuovi Terroristi Giovanissimi e Disperati, Dalla Rete agli Attentati

2025-01-04

Autore: Giulia

L'Isis, nonostante le sue sconfitte territoriali, continua a trovare nuova linfa vitale tra i giovani disperati e abilmente connessi al web. Questo fenomeno di 'auto-radicalizzazione' sta coinvolgendo un numero crescente di uomini che, ispirati dal jihadismo, si sono dedicati a cause violente, come dimostrano gli eventi recenti.

L'ultimo episodio tragico è stato il caso di Shamsud-Din Jabbar, un cittadino americano che ha perpetrato una strage a Capodanno a New Orleans, uccidendo 14 persone. Gli esperti di terrorismo, come riporta il Washington Post, avvertono che sempre più ragazzi come Jabbar si sentono attratti da ideologie estremiste, spesso a causa di crisi personali e disillusioni.

Solo alcuni mesi fa, Beran Aliji, un 19enne austriaco, stava progettando un attacco a un concerto di Taylor Swift a Vienna, che è stato sventato grazie all'intervento della polizia. Aliji stava già vivendo un periodo di crisi, abbandonando il lavoro e isolandosi nel suo appartamento. Le sue comunicazioni mostrano un chiaro interesse per lo Stato Islamico, e questo porta a riflessioni preoccupanti sulla facilità con cui i giovani posso cadere vittima della radicalizzazione online.

Il quadro generale suggerisce che molti di questi giovani hanno un contatto scarso o nullo con il gruppo jihadista, il quale, nonostante non eserciti più un controllo diretto, continua a influenzare profondamente. Le motivazioni degli attaccanti, piuttosto che un'ideologia chiara, sembrano spesso ruotare attorno a esperienze di vita negative, come fallimenti relazionali e difficoltà economiche.

Dopo la caduta del califfato dell'Isis, il gruppo ha adattato le sue strategie, creando una rete online in grado di incoraggiare azioni violente senza necessità di ordinazioni. I nuovi terroristi possono radicalizzarsi in modo autonomo, seguendo ideologie che per loro rappresentano una forma di riscatto personale.

Bruce Riedel, esperto di antiterrorismo, ha descritto i casi recenti come esempi di persone che, colpite da eventi traumatici come divorzi o perdite economiche, cercano una causa da abbracciare, come nel caso del 42enne Jabbar. I documenti investigativi rivelano che questi eventi personali possono fungere non solo da fattore di spinta, ma anche da occasione per ricercare l'approvazione del gruppo terroristico.

Le ricerche e le indagini mostrano un trend preoccupante: giovani adolescenti, simili ad Aliji, stanno aumentando in numero e vulnerabilità. Consumano video estremisti e, purtroppo, possono vedere nei terroristi figure con un'appeal che li attrae. Le piattaforme social, mentre in passato avevano cercato di disattivare contenuti di questo tipo, oggi non riescono a bloccare l'accesso ai video dello Stato Islamico, i quali sono più facilmente reperibili per chi sa navigare nel web.

In un contesto in cui si parla sempre più di radicalizzazione precoce, un alto funzionario dell'antiterrorismo europeo ha affermato: "I ranghi dei radicalizzati stanno diventando sempre più giovani. I nostri giovani sono esposti a contenuti violenti fin dalla tenera età, e il rischio è che inizino a vedere modelli di comportamento estremisti come affascinanti". Questo allerta sull'urgenza di strategie che possano affrontare e contrastare l'attrattiva dell'ideologia radicale prima che sia troppo tardi.