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Israele in Libano: attacchi mirati provocano 13 morti in un campo profughi. La situazione si aggrava!

2024-10-01

Autore: Alessandra

Israele ha avviato operazioni militari nel sud del Libano, dichiarando che l'obiettivo è distruggere l'infrastruttura di Hezbollah, ritenuta una minaccia per la sicurezza dei cittadini israeliani. I funzionari americani confermano che queste azioni sono considerate conformi al diritto di Israele di difendere i propri cittadini.

Nel corso di un attacco aereo su un campo di rifugiati palestinesi di Ain El-Hilweh, vicino a Sidone, sono morte almeno 13 persone. Questo campo è noto per essere il più grande rifugio palestinese in Libano e ospita migliaia di sfollati. Le fonti locali indicano che l'attacco mirava specificamente a Mounir Maqdah, un comandante delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa, collegato al gruppo Fatah.

Negli ultimi giorni, la tensione è aumentata non solo in Libano, ma anche in altre aree del Medio Oriente. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha confermato che è in corso un'operazione mirata contro Hezbollah, sostenuta da attacchi aerei e di artiglieria, per neutralizzare qualsiasi possibile attacco dall'organizzazione, specialmente a seguito dell'incidente del 7 ottobre.

Le comunicazioni tra i leader americani e israeliani si sono intensificate, con il Segretario di Stato Antony Blinken che ha sottolineato l'urgenza di una de-escalation della situazione e la necessità di garantire protezione ai civili. Blinken ha inoltre discusso della necessità di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e un ritorno a casa per gli ostaggi israeliani.

A fronte delle crescenti tensioni, il governo britannico ha organizzato voli di evacuazione per i propri cittadini in Libano e l'Italia ha dichiarato di mantenere contatti costanti con i suoi militari presenti nella missione Unifil, sottolineando l'importanza della sicurezza civile. Il premier Giorgia Meloni ha affermato che la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano è una priorità, mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto ha chiesto operazioni mirate per evitare il coinvolgimento di civili.

In questo contesto, il Cremlino ha avvertito dei rischi di una catastrofe umanitaria, esprimendo preoccupazione per l’impatto degli attacchi israeliani sulle aree residenziali e la possibilità di una guerra più ampia nella regione.

Mentre la situazione si evolve, esperti di sicurezza temono che l'intensificazione dei combattimenti possa destabilizzare ulteriormente il Libano, già colpito da crisi economiche e istituzionali, e che le perdite civili possano condurre a una crescente ostilità tra le fazioni coinvolte.