Salute

La battaglia per la salute pubblica nel Vulture-Melfese: "Non siamo cittadini di serie B!"

2024-10-09

Autore: Luca

Unite le voci dei cittadini del Vulture-Melfese per difendere la salute pubblica e la dignità di un intero territorio. In un momento di grande preoccupazione per la sanità locale, il consigliere comunale di Melfi, Luigi Simonetti, ha lanciato un allerta sui gravi tagli ai servizi ospedalieri, in particolare sulla soppressione delle guardie cardiologiche notturne e festive. La situazione sta diventando insostenibile e non possiamo continuare a essere considerati cittadini di serie B.

Il recente comunicato dell'azienda ospedaliera San Carlo, che ha risposto alle critiche con accusa di "confusione", ha scatenato una reazione negativa. Non si tratta di fare confusione, ma di cercare di unire le forze per garantire un'assistenza sanitaria adeguata. Le denunce del Presidente del Consiglio regionale di Basilicata, Marcello Pittella, sottolineano la necessità di una programmazione sanitaria seria, che attualmente manca.

I cittadini delle aree periferiche del Vulture-Melfese, come Melfi, Villa d’Agri e Lagonegro, si sentono abbandonati. È imperativo che il Sindaco di Melfi si faccia sentire e convochi una Conferenza dei sindaci, seguendo l'esempio del sindaco di Lagonegro che ha agito in modo proattivo. È un momento critico in cui la Direzione generale dell’ospedale non può semplicemente ignorare le preoccupazioni legittime dei medici, degli infermieri e dei cittadini.

La salute deve essere un diritto garantito a tutti. Per questo, è fondamentale l'istituzione di un comitato dei cittadini, supportato da amministratori locali, sindacati e associazioni, per rivendicare una sanità che risponda alle reali esigenze del territorio. Tra le richieste più urgenti c'è la richiesta del ripristino immediato della guardia cardiologica, l'organizzazione della traumatologia e la revisione della Legge 2/2017 in modo da ridare dignità alle strutture di emergenza di Melfi, Villa d’Agri e Lagonegro.

Non possiamo accettare che in Basilicata ci siano cittadini di serie A, che ricevono assistenza h24, e cittadini di serie B, che non hanno nemmeno accesso a cure cardiologiche d’urgenza durante la notte. In caso di infarto, non possiamo permetterci di attendere in ansia l’arrivo di un medico reperibile.

C’è un crescente allarmismo per la carenza di cardiologi: anni fa, il reparto di cardiologia di Melfi contava almeno otto specialisti, mentre ora ne restano solo quattro, molti dei quali in procinto di lasciare. Questo scenario richiede un immediato cambio di rotta, un appello alla Direzione Strategica dell’azienda ospedaliera affinché si riapra un dialogo costruttivo con il personale sanitario e si trovino soluzioni condivise.

Non possiamo permettere esperimenti trimestrali sulla pelle dei cittadini. Abbiamo il diritto di sapere chi si assumerà la responsabilità in caso di malfunzionamenti dei servizi. La lotta per la salute pubblica non deve essere un'opzione, ma un diritto da difendere con determinazione. La salute del Vulture-Melfese è una questione che riguarda tutti noi!