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La clamorosa mossa dell'Arcivescovo Gambelli a Firenze: la messa di Natale nella chiesa di Don Santoro, il 'disobbediente' sospeso dalla Curia

2024-12-19

Autore: Marco

Firenze, 19 dicembre - Una situazione senza precedenti si è verificata a Firenze, dove l'arcivescovo Gambelli ha annunciato che celebrerà la messa di Natale nella chiesa di Don Santoro. Questo sacerdote, noto per le sue posizioni progressive e per le innumerevoli critiche alla Curia, era stato sospeso a causa della sua apertura nei confronti di temi sociali e controcorrente, quali l'inclusione dei migranti e l'accoglienza dei meno fortunati.

La decisione di Gambelli rappresenta una svolta significativa nel dialogo tra chiesa e società, e il suo gesto è visto come una grande opportunità per riportare l'attenzione sui valori di inclusione, carità e solidarietà che dovrebbero contraddistinguere il Natale. "Desidero che questa celebrazione rappresenti un momento di riflessione e un appello all'unità in un periodo in cui molti si sentono isolati", ha dichiarato Gambelli, aggiungendo che la chiesa deve essere un luogo di ospitalità per tutti.

La messa di Natale attira l'attenzione non solo per il luogo scelto, ma anche per il messaggio che porta. Questo evento segna un tentativo di rinnovare l'impegno della chiesa a favore delle persone più vulnerabili, ripristinando così il dialogo con le comunità locali spesso trascurate dalle istituzioni.

All'interno della chiesa, è previsto un momento di confronto tra il sacerdote e i partecipanti, dove i fedeli saranno invitati a condividere le loro esperienze e storie. Inoltre, l'arcivescovo Gambelli ha promesso che parte delle donazioni raccolte durante la messa sarà destinata a progetti di sostegno per i rifugiati e le famiglie in difficoltà.

Si prevede una grande affluenza di persone, tra cui molte famiglie e gruppi di giovani che desiderano partecipare a un evento che si distacca dalle tradizionali celebrazioni natalizie, riflettendo una chiesa più attenta ai bisogni concreti della società. Questa iniziativa potrebbe anche influenzare altre diocesi italiane, portando a un rinnovamento delle pratiche ecclesiali verso una maggiore inclusività.

Firenze si prepara dunque a vivere un Natale diverso, segnato dalla speranza e dal bisogno di riunirsi attorno ai valori di fratellanza e accoglienza.