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La follia di Trump? Il New York Times indaga sulla sua lucidità mentale

2024-10-08

Autore: Giovanni

Il New York Times ha riacceso il dibattito sull'età e sulla salute mentale di Donald Trump attraverso un'analisi approfondita dei suoi discorsi pubblici nel corso degli anni. Attraverso testimonianze, osservazioni delle sue apparizioni e un'analisi computeristica dei suoi comizi, il giornale sottolinea un fatto preoccupante: i suoi interventi stanno diminuendo numericamente (finora 61 ad oggi, rispetto ai 283 del 2016). Questo calo potrebbe suggerire che il ritmo e l'intensità della campagna elettorale non sono più quelli di un tempo.

"Con il passare del tempo, i discorsi del 78enne ex presidente sono diventati sempre più cupi, aggressivi e strani", scrive il NYT. Citando episodi recenti, il quotidiano evidenzia come Trump sembri perdere il filo del discorso, passando da un argomento all'altro in modo confuso. Ad esempio, in una delle sue ultime apparizioni, Trump ha affermato che nel dibattito televisivo con Kamala Harris il pubblico fosse dalla sua parte, nonostante non ci fossero spettatori.

La testata osserva che il suo modo di comunicare è caratterizzato da ripetizioni e divagazioni, rendendo talvolta difficile seguire il suo ragionamento. Le affermazioni che fa possono apparire bizzarre e senza fondamento, come quando si perde in lunghe digressioni sul golf, sugli squali o sul suo 'bellissimo' corpo. Ha addirittura affermato di godere di una 'bellissima giornata' in Louisiana, mentre invece si trovava in Georgia. Altro episodio inquietante è quando ha espresso il timore che la Corea del Nord stia 'cercando di uccidermi', confondendo probabilmente il paese con l'Iran.

Questi segnali lasciano pensare che la campagna presidenziale possa rivelarsi una sfida non solo per l’elettorato, ma anche per Trump stesso, il quale deve affrontare le conseguenze di un'invecchiamento che sembra avere un impatto significativo sulla sua capacità di comunicare in modo efficace. Gli esperti di comunicazione e politica stanno osservando con attenzione questa evoluzione, mentre i sostenitori e i detrattori continuano a interrogarsi sul futuro del repubblicano.