La Germania sull'orlo del collasso economico: è davvero la fine per l'Eurozona?
2024-11-25
Autore: Francesco
La situazione economica tedesca continua a deteriorarsi, con segnali preoccupanti che lasciano intravedere un futuro incerto. Nel terzo trimestre, la Germania è riuscita ad evitare una recessione formale, ma questo si deve più a questioni statistiche che a un reale miglioramento della situazione. Infatti, l'indice PMI dei servizi è sceso a novembre a 49,4 punti, rispetto ai 51,6 di ottobre, i livelli più bassi dalla scorsa primavera. Un valore sotto i 50 punti indica una contrazione dell'attività imprenditoriale, mentre valori superiori a 50 indicano espansione. La situazione della manifattura è ancor più allarmante: pur mostrando un lieve aumento a 43,2 punti dai 43 di ottobre, resta ben al di sotto della soglia critico dei 50 punti, un livello che questo settore non raggiunge dal luglio 2022.
L'indice PMI composito, che sintetizza entrambi i settori economici, è sceso a 47,3 punti, indicando un rallentamento generale e toccando i minimi da nove mesi.
Ma non solo la Germania è in crisi: anche la Francia sta vivendo un momento difficile, con l'indice dei servizi che è sceso a 45,7 e quello della manifattura a 43,2 punti. L'indice composito francese ha così visto un pesante crollo a 44,8 punti. Tanto che è previsto un calo del PIL anche in Francia per l'ultimo trimestre dell'anno, nonostante la sorpresa positiva del terzo trimestre, alimentata dai Giochi Olimpici di Parigi.
Nel frattempo, le pressioni inflazionistiche continuano a farsi sentire. A novembre, in Germania, si registra un aumento delle pressioni inflazionistiche nel settore dei servizi, mentre nel manifatturiero vi è una lieve diminuzione. Importante notare che il settore terziario rappresenta il 72% dell'economia tedesca, a fronte di un 22% del manifatturiero. Questo porta a ritenere che l'inflazione potrebbe aumentare ulteriormente, dopo aver già raggiunto il 2% a ottobre. La BCE si trova quindi in una posizione delicata, costretta a mantenere tassi di interesse cauti, il che non favorisce la crescita della domanda interna e complica le esportazioni, le quali saranno ulteriormente influenzate dalle politiche commerciali degli USA.
In Germania si prevede che il nuovo governo, che potrebbe essere formato dopo le elezioni anticipate del 23 febbraio, faccia fatica a trovare una direzione chiara. L'attuale situazione politica è instabile, con possibili alleanze che potrebbero riportare a una Grosse Koalition, simile a quella di Angela Merkel, che potrebbe perpetuare l'assenza di azioni decisive per rilanciare l'economia. La Germania ha bisogno di sostenere la propria economia e le scelte che avrà a disposizione saranno critiche: chiara separazione tra incremento del debito per investimenti pubblici o riforme sostanziali.
Con il settore economico tedesco che sembra sempre più una zavorra per l'intera Eurozona, ci si preoccupa di possibili effetti di stagflazione. Se i prezzi del gas dovessero rimanere ai livelli attuali, l'Europa potrebbe trovarsi in una situazione critica, aggravata da tensioni geopolitiche tra le potenze mondiali. Gli sviluppi futuri saranno quindi cruciali non solo per la Germania, ma per l'intera Eurozona che potrebbe affrontare una fase di stagnazione senza precedenti.