La minaccia nucleare russa: cosa succede se Putin dare il via all'attacco? Gli Stati Uniti si preparano dalla Nord
2024-11-24
Autore: Matteo
Le incessanti minacce del presidente russo Vladimir Putin lanciano segnali inquietanti che indicano una possibile escalation del conflitto, definito da lui stesso come «una guerra globale». Il Cremlino spera che questa retorica sia recepita dagli Stati Uniti, i quali stanno cercando in ogni modo di evitare un allargamento del conflitto a livello mondiale. Tuttavia, le recenti dichiarazioni di Putin, arricchite dall’annuncio della produzione in massa del nuovo missile Oreshnik, sollevano interrogativi su quanto siano reali tali minacce. Il capo delle forze missilistiche strategiche russe ha avvertito che questa nuova arma è in grado di «colpire obiettivi in tutta Europa», rafforzando ulteriormente le tensioni con i Paesi della NATO.
Conflitto globale: gli schieramenti all'interno delle forze in campo
La Russia non è solo un potente rivale; ha anche uno dei più vasti arsenali nucleari del mondo, con circa 4.400 testate nucleari, 1.710 delle quali immediatamente pronte all'uso. Le attuali preparazioni di Mosca comprendono circa 870 testate collocate su silos terrestri e 640 su sottomarini, con oltre 200 destinate all'aviazione strategica. Dall'altra parte dell'oceano, gli Stati Uniti mantengono circa 1.770 armi nucleari strategiche in stato di allerta, posizionate su 400 missili Minuteman III e 294 missili Trident II a bordo dei sottomarini. Nonostante il vantaggio numerico russo in termini di testate, gli Stati Uniti detengono una posizione strategica avanzata, potendo infliggere notevoli danni anche a distanza.
Tempi di reazione: la potenzialità degli Stati Uniti e degli alleati europei
In un'ipotetica escalation, le città russe come Mosca e San Pietroburgo potrebbero subire una devastazione rapida e letale, con l’arsenale americano situato nel Mare del Nord che consente un intervento tempestivo. Il controllo delle armi nucleari statunitensi può essere attivato anche in situazioni in cui il governo centrale non fosse più operativo, un'opzione cruciale che toglie letteralmente il sonno a molti strateghi russi. Inoltre, gli alleati europei come la Francia e il Regno Unito contribuiscono al panorama strategico globale con le loro proprie forze nucleari aeree e sottomarine.
Putin bluffa o c'è un rischio concreto?
Secondo Andrea Margelletti, analista e presidente del Centro Studi Internazionali, esiste un rischio reale che la Russia non stia bluffando in questa fase del conflitto. Nonostante le recenti affermazioni sulla supremazia russa in Ucraina, la possibilità che il Cremlino ricorra a un attacco nucleare rimane sul tavolo, potenzialmente scatenando reazioni molto forti da parte di alcune nazioni europee, pronte a intervenire per proteggere l'integrità dell'Ucraina. La divisione di visione tra Europa centro-settentrionale e centro-meridionale è palpabile, e i recenti eventi con l'arrivo di soldati nordcoreani in Russia non fanno altro che alimentare ulteriormente le preoccupazioni.
Con la prossima amministrazione di Donald Trump prevista per il 20 gennaio, ci si aspetta un tentativo di trovare una soluzione diplomatica; tuttavia le trattative rimangono una questione complessa e pericolosa. Se Trump dovesse decidere di procedere con un accordo simile a quello del passato in Afghanistan, senza tenere in conto l'Ucraina, le conseguenze potrebbero essere devastanti. La situazione rimane fragile e la comunità internazionale osserva con ansia, un pericolo imminente che nessuno può permettersi di ignorare.