Un'importante iniziativa sta prendendo piede nel mondo dell'automotive, direttamente legata al presidente Donald Trump. Diverse case automobilistiche, unite sotto l'egida dell'Alliance for Automotive Innovation, hanno recentemente inviato una lettera al presidente eletto, chiedendo di mantenere i crediti d'imposta sui veicoli elettrici e di incentivare politiche mirate alle auto a guida autonoma.

Tra le aziende che hanno firmato la lettera troviamo nomi noti come General Motors, Toyota e Volkswagen, che insieme lamentano l'attuale quadro normativo sulle emissioni, considerato eccessivamente rigoroso e non sostenibile per i consumatori. La richiesta è chiara: un approccio normativo più agile e flessibile per affrontare le sfide del mercato odierno, in particolare in relazione alla crescente concorrenza cinese, che beneficia di significative sovvenzioni e normative favorevoli.

Inoltre, le case automobilistiche hanno espresso la necessità di rivedere alcune regole, come quella che prevede l'installazione obbligatoria di sistemi di frenata automatica su quasi tutti i nuovi veicoli entro il 2029, ritenuta impraticabile sotto diversi aspetti.

Questa mossa alla Cook sembra avere il potenziale di rimodellare il settore automobilistico, favorendo un'alleanza tra le aziende e l'amministrazione Trump, con l'obiettivo di rilanciare l'industria e rispondere in modo efficace alla competizione globale. Sarà interessante vedere come queste richieste influenzeranno le politiche future e in che modo potrebbe cambiare il panorama dell'auto elettrica e autonoma negli Stati Uniti.