Mondo

La Rinascita delle Vittime di Tratta: La Storia di Suor Rita e Joy

2024-12-02

Autore: Maria

Il 5 ottobre scorso, a Roma, suor Rita Giaretta ha accompagnato all’altare Joy, una giovane donna simbolo della speranza e della rinascita. Il balcone al sesto piano di Casa Magnificat è sempre fiorito, e la gioia di suor Rita si riflette in ogni angolo dell'abitazione, dove vive insieme a suor Assunta e alle ragazze che trovano rifugio da un passato doloroso.

Suor Rita, originaria di Vicenza, ha dedicato oltre trent’anni della sua vita a salvare donne dalla tratta. Ha gestito Casa Rut a Caserta, dove ha accolto e riabilitato più di 600 ragazze sfruttate dalla prostituzione. Oggi, a Roma, è alla guida di New Hope, una cooperativa che offre lavoro, formazione e un nuovo inizio a queste vittime. "È un luogo di liberazione e libertà," afferma suor Rita. "Il lavoro le aiuta a ricostruire la loro identità e a recidere i legami con il passato."

La scelta di lavorare nel settore della sartoria non è casuale. "Le trame dei tessuti rappresentano la ricomposizione della loro vita, le ferite si ricuciono e la sofferenza si trasforma in speranza," spiega suor Rita. Non si tratta solo di vendite; quello che conta è la creazione di legami con la comunità e la condivisione di storie. Durante eventi come la Giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, e l'8 marzo, contro lo sfruttamento, suor Rita e le ragazze raccontano delle loro esperienze e dei loro percorsi di liberazione.

La storia di Joy è particolarmente toccante: scampata a un naufragio nel Mediterraneo, ha vissuto un'odissea dalla Nigeria alla Libia, finendo per essere costretta a prostituirsi a Castel Volturno. Dopo aver trovato rifugio a Casa Rut, ha trascorso otto anni insieme a suor Rita e ha recentemente celebrato il suo matrimonio, un momento che ha riempito di gioia il cuore della religiosa. "Sei la mia mamma d’altronde," ha detto Joy a suor Rita, con nel cuore la gratitudine per il supporto ricevuto.

Suor Rita crede fermamente che l’accoglienza debba essere basata su una logica di comunità, piuttosto che su centri di accoglienza impersonali. "Non sono i progetti il vero aiuto per chi ha subito abusi, ma la cura e l’amore. Ogni ragazza deve sentirsi parte di una famiglia," afferma. A Casa Magnificat, con spazio per sole due-tre ragazze alla volta, suor Rita ha creato un ambiente sicuro e intimo, dove possono riprendersi e ricostruire la loro vita.

Le storie di riscatto e speranza che emergono da Casa Magnificat continuano a ispirare anche la comunità circostante. Attraverso un processo educativo, suor Rita incoraggia le giovani donne a terminare gli studi prima di accettare qualsiasi lavoro, trasmettendo l'importanza di avere scelte libere e consapevoli. "La formazione è alla base del loro futuro, e devono essere libere di decidere come vogliono vivere la loro vita," conclude suor Rita, con la speranza che ogni donna possa finalmente volare verso un avvenire radioso e sereno.