Scienza

La scoperta inaspettata che potrebbe mettere fine alla crisi degli antibiotici

2025-03-29

Autore: Luca

La scoperta della penicillina nel 1928 ha rivoluzionato la medicina, contribuendo a salvare milioni di vite e aumentando la durata media della vita umana di 23 anni. Tuttavia, negli ultimi decenni, ci troviamo di fronte a una crisi allarmante: i batteri stanno sviluppando resistenze sempre più forti agli antibiotici esistenti. Questo fenomeno ha portato a un numero crescente di decessi causati da infezioni che un tempo erano facili da curare. Attualmente, secondo le proiezioni, l'antibiotico resistenza potrebbe causare oltre 10 milioni di morti all'anno entro il 2050, con l'Italia tra i paesi più colpiti in Europa per le nuove infezioni resistenti.

La soluzione a questo problema è complessa e richiede interventi mirati per ridurre la diffusione dei batteri multiresistenti e la creazione di nuovi antibiotici che non siano ancora stati contrastati dai patogeni. Recentemente, una scoperta pubblicata su Nature presenta una molecola con un meccanismo d'azione finora sconosciuto, che potrebbe rappresentare la prima nuova classe di antibiotici a essere introdotta sul mercato da oltre 30 anni.

La resistenza antimicrobica è considerata una pandemia silenziosa, con 10.000 morti l'anno solo in Italia e circa 33.000 in Europa. Marco Tinelli, infettivologo e consulente del Ministero della Salute, sottolinea che l'Italia sta pagando le conseguenze di un abuso prolungato di antibiotici, che ha contribuito all'emergere di ceppi resistenti. Il Piano Nazionale di Contrasto all'Antibiotico-Resistenza è stato attivato per affrontare il problema, con miglioramenti già visibili.

L'approccio 'One Health' è cruciale: esso tiene conto dell'interconnessione tra la salute umana, quella animale e quella ambientale. La strategia include la riduzione dell'uso non appropriato di antibiotici nella medicina umana e veterinaria, nonché il monitoraggio delle acque reflue, che possono diffondere resistenze.

Tinelli evidenzia anche l'importanza di avere farmaci di nuova generazione disponibili per trattare le infezioni multiresistenti, ma avverte che è una corsa continua poiché emergono sempre nuovi ceppi resistenti. Pertanto, la ricerca di nuovi antibiotici è essenziale.

La molecola recentemente scoperta, chiamata lariocidina, proviene da un batterio della specie Paenibacillus trovato in un campione di suolo. Questo peptide lasso interferisce con i ribosomi batterici, dimostrando efficacia anche contro ceppi che mostrano resistenza a molti antibiotici già esistenti.

In esperimenti su topi infettati con Acinetobacter baumannii, un batterio noto per la sua resistenza, i risultati sono stati promettenti: i topi trattati con lariocidina hanno mostrato un'alta sopravvivenza e una significativa riduzione della carica batterica nel sangue.

Nonostante il potenziale della lariocidina, ci vorranno anni per completare il processo di sviluppo, che include ulteriori modifiche per aumentarne l'efficacia e ridurre effetti collaterali. Questa scoperta rappresenta una speranza preziosa in un momento in cui il mondo ha un urgente bisogno di nuovi strumenti per combattere le infezioni batteriche, dato che non sono stati identificati nuovi antibiotici sul mercato dalla fine degli anni '80. La strada è ancora lunga, ma lariocidina potrebbe pian piano diventare un'arma fondamentale nella guerra contro i super batteri.