Salute

La Sicilia sorpassata? Boom delle assunzioni nel settore sanitario italiano, ma la nostra regione rimane indietro!

2025-01-02

Autore: Francesco

Nel 2022, l'Italia ha segnalato un notevole incremento nel personale sanitario, con oltre 709.029 professionisti che operano oggi nelle strutture pubbliche e private del Sistema Sanitario Nazionale, secondo il rapporto del Ministero della Salute pubblicato il 27 dicembre scorso. Di questi, 238.378 sono medici e 353.629 infermieri. Inoltre, è in crescita il numero di assunzioni a tempo indeterminato, con un aumento di 9.465 unità rispetto al 2021 (+1,5%). Le professioni che hanno registrato gli incrementi più significativi sono stati gli infermieri (+1,4%), il personale tecnico sanitario (+2,4%) e quello con funzioni riabilitative (+1,7%). Ma cosa succede in Sicilia?

La fotografia della sanità siciliana è purtroppo poco incoraggiante. Nonostante gli sforzi, la nostra regione fatica ad allinearsi ai progressi nazionali, schiacciata da carenze croniche e disuguaglianze nell'accesso ai servizi, in particolare nelle aree rurali e periferiche. La mancanza di infermieri, le risorse umane sotto pressione e le infrastrutture inadeguate continuano a complicare la già difficile sfida della sanità territoriale. Secondo i dati Istat presentati nel Bes 2023, la media nazionale è di 5,0 medici ogni 1.000 abitanti, un valore presente anche in Sicilia. Tuttavia, la nostra regione si colloca sotto la media nazionale per quanto riguarda il numero degli infermieri, con un rapporto insufficiente a soddisfare le necessità della popolazione.

In Sicilia, il rapporto tra medici e popolazione è di 2,06 medici ogni 1.000 abitanti, leggermente al di sotto della media nazionale di 2,11. Ma la situazione degli infermieri è ancor più allarmante: la regione conta solo 3,77 infermieri ogni 1.000 abitanti, ben sotto la media nazionale di 5,06. Questa grave mancanza di personale infermieristico colloca la Sicilia all'ultimo posto in Italia riguardo alla dotazione di infermieri. Le ripercussioni si fanno sentire anche nelle prestazioni del sistema sanitario siciliano. Il "II Report 2023" del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (DASOE) mette in luce diverse criticità, tra cui la necessità di ridurre le liste di attesa e migliorare l'accesso ai servizi nelle zone più isolate.

Le sfide da affrontare includono non solo la carenza di personale ma anche quella di infrastrutture adeguate. Nonostante l’aumento complessivo del personale sanitario a livello nazionale, in Sicilia persistono difficoltà significative. La penuria di infermieri è particolarmente problematica, soprattutto in considerazione delle nuove linee guida introdotte dal Decreto Ministeriale 77/22, volto a rafforzare l'assistenza sanitaria territoriale. Recentemente, in un convegno a Palermo, è emerso che il territorio siciliano deve affrontare una vera e propria rivoluzione organizzativa, come sottolineato dall’assessore alla Salute, Giovanna Volo. Ella ha evidenziato che è essenziale portare l’assistenza direttamente ai pazienti, riducendo il carico sugli ospedali.

L'assessore ha affermato: "Il territorio è la risposta cruciale alla domanda di assistenza. Dobbiamo portare l'assistenza ai pazienti, non devono essere loro a cercarla". Questo approccio, tuttavia, potrebbe essere ostacolato da una carenza strutturale di risorse umane e infrastrutturali. Si è anche discusso su come la Regione Siciliana abbia l'intenzione di risolvere criticità legate alla digitalizzazione e al reclutamento di personale. Iniziative, come la costruzione di 43 ospedali di comunità, 156 case di comunità e 50 centrali operative territoriali da realizzare entro il 2026, sono passi significativi. Tuttavia, il successo di queste iniziative dipenderà dalla capacità di affrontare problemi legati alla mancanza di personale sanitario e alla digitalizzazione.

Guardando avanti, mentre l'Italia si prepara a consolidare i progressi del 2022, la Sicilia deve affrontare la sfida di colmare il gap con le altre regioni. Gli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresentano un'opportunità cruciale per migliorare le infrastrutture sanitarie e potenziare il personale. Tuttavia, la loro attuazione richiederà una pianificazione attenta e una gestione efficiente delle risorse disponibili per tradurre gli investimenti in reali benefici per i cittadini.

Siamo di fronte a un grande cambiamento? La Sicilia può davvero recuperare il terreno perduto? Segui le nostre prossime inchieste per scoprirlo!