Intrattenimento

La stagione lirica della Fenice di Venezia in crisi: le conseguenze di uno sciopero storico

2024-11-19

Autore: Alessandra

La stagione lirica e balletto 2024-2025 del celebre teatro La Fenice di Venezia è iniziata con notizie sfavorevoli: la prima, prevista per mercoledì 20 novembre con l'interpretazione dell'Otello di Giuseppe Verdi, è stata cancellata a causa di un nuovo sciopero indetto dai sindacati. Questo rappresenta il terzo sciopero negli ultimi tre mesi, alimentato da una lunga disputa riguardo alle condizioni di lavoro degli artisti e del personale, incluse questioni di salario e organico. Un evento del genere non si verificava da ben 31 anni, l’ultima volta fu nel 1993, quando sempre per sciopero saltò l’inaugurazione di Mosè in Egitto di Rossini.

Gli scioperi precedenti avevano già colpito la prima di Turandot, prevista per il 30 agosto, e quella del dittico La fabbrica illuminata & Erwartung, programmata per il 13 settembre, ma questi avevano avuto un impatto mediatico inferiore poiché si riferivano alla stagione precedente. I sindacati hanno accusato la direzione del teatro di comportamenti 'lesivi' verso i lavoratori e non conformità ai contratti di lavoro, denunciano anche una grave carenza di personale.

Domenica mattina, i sindacati hanno contattato la direzione chiedendo un incontro per discutere di tre delle otto problematiche urgenti presentate a luglio. Tra le questioni in discussione ci sono la richiesta di opportunità per impegni esterni, la revisione della flessibilità dell'orario di lavoro e problemi salariali. Il Fatto Quotidiano riporta che, se ci fossero stati progressi, i sindacati avrebbero potuto revocare lo sciopero, ma la direzione ha mostrato solo un'apertura per tavoli tecnici, che avrebbero richiesto tempo, spingendo quindi gli scioperanti a mantenere la loro posizione.

Lunedì, il teatro ha comunicato ufficialmente la cancellazione della prima di Otello, indicando le modalità di rimborso per chi aveva già acquistato i biglietti. Le altre recite, in programma il 23, 26, 29 novembre e il primo dicembre, si svolgeranno regolarmente.

Il sovrintendente Fortunato Ortombina ha espresso la sua profonda amarezza, sottolineando la 'disproporzione enorme' tra le ragioni dello sciopero e i danni arrecati, stimando anche una perdita economica che supera i 150.000 euro. Marco Trentin, segretario di FIALS CISAL, ha dichiarato che lo sciopero avrebbe potuto essere evitato se ci fosse stata una maggiore collaborazione da parte della direzione del teatro, che ha trascurato le richieste sindacali presentate per mesi.

In aggiunta, si discute della possibilità di consentire ai lavoratori di svolgere attività esterne le giornate senza impegni. Questo era un diritto precedentemente garantito, ma ora sembrerebbe messo in discussione. Infine, la questione del personale rimane critica; attualmente La Fenice conta solo 271 dipendenti, in calo rispetto ai 315 del 2021, sollevando interrogativi sul futuro delle produzioni e del prestigio del noto teatro veneziano.