Firenze, 18 novembre 2024 – I dibattiti sull'esistenza di forme di vita extraterrestre non si fermano mai. “Cerchiamo di capire quanto universale sia la biologia terrestre, quanto si adatti nello spazio. Potrebbe sembrare che miliardi di anni fa la vita sulla Terra abbia fatto la scelta giusta, l'unica possibile”, afferma John Brucato, astrobiologo dell’INAF e dirigente dell’osservatorio di Arcetri, che ospita il convegno “Life in the Cosmos - Beyond the blind spots” (La vita nel Cosmo. Oltre i punti ciechi) fino a mercoledì 20 novembre nella storica villa di Galileo Galilei.

Qual è il tema del convegno?

Brucato spiega: "È un incontro molto ristretto di esperti che si occupano di cercare segni di vita nello spazio. Ci sono diversi ricercatori provenienti da ambiti diversi, unendo le forze per affrontare una delle domande più affascinanti dell'umanità".

Cosa avete scoperto finora?

"Al momento non abbiamo risultati concreti. Stiamo aspettando i reperti dalla missione su Marte, ma le ricerche si estendono anche oltre il nostro Sistema solare, tra i 5.000 'esopianeti' osservati. La maggior parte di questi è gassosa, come Giove, mentre noi cerchiamo esopianeti rocciosi simili alla Terra e Marte.”

Quali caratteristiche cercate per identificare la vita?

"Guardiamo a una temperatura che oscilla tra -30 e +40 gradi, la presenza di acqua liquida, un'atmosfera capace di sostenere reazioni chimiche vitali, e una giusta distanza dalla stella madre. Inoltre, ci sono nutrienti essenziali, come un mix di carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno, fosforo e zolfo. Infine, ci interessano segni di tecnologie avanzate da forme di vita intelligenti che modificano il loro ambiente".

E per quanto riguarda forme di vita alternative?

"Certo, è altamente probabile che possano esistere forme di vita che non seguiscono le nostre caratteristiche biologiche conosciute".

Secondo la sua esperienza, esiste una probabilità concreta che la vita sia presente altrove, oltre la Terra?

"Statisticamente, le aspettative sono positive. È quasi naturale pensare che ci sia qualcosa là fuori".

E riguardo agli ufologi? Qual è il vostro rapporto?

"Non interagiamo. Noi facciamo scienza, mentre loro si occupano di una narrativa diversa. Tuttavia, è interessante notare come la curiosità per l'ignoto continui ad evolversi, e tutti noi, scienziati o appassionati, non possiamo fare a meno di esplorare il meraviglioso universo che ci circonda".

La ricerca di vita oltre la Terra non è solo una questione scientifica, ma un viaggio affascinante che ci invita a riflettere sul nostro posto nell’universo. Chi sa quali scoperte ci aspettano nel futuro!