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L'allarme di Gratteri in Antimafia: "A Napoli l'età dei minori malavitosi e dei capi clan si abbassa drasticamente"

2025-01-15

Autore: Chiara

La situazione della criminalità a Napoli sta vivendo un preoccupante deterioramento, con un evidente abbassamento dell'età dei minori coinvolti nella criminalità e dei capi dei clan di Camorra. Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli, ha testimoniato davanti alla Commissione Antimafia: "Stiamo osservando una rigenerazione mafiosa, con un cambio generazionale che porta un numero crescente di giovanissimi a delinquere".

Negli ultimi tempi, la scia di sangue tra giovani nella città partenopea è in aumento, con episodi tragici che coinvolgono ragazzi in età minorile. Il caso più recente è quello di Arcangelo Correra, ucciso a soli 18 anni, e quello di Emanuele Tufano, assassinato a 15 anni. "C'è una grande disponibilità di armi, e pare quasi normale per i giovani andare a scuola con un coltello in tasca" ha aggiunto Gratteri.

Il procuratore ha proposto una riorganizzazione delle indagini, suggerendo che le Procure Distrettuali Antimafia dovrebbero occuparsi di casi che coinvolgono minorenni, piuttosto che trasferirli alla Procura dei minori, che non ha le stesse risorse.

In merito al decreto Caivano, volto a combattere la criminalità giovanile, Gratteri ha fatto notare alcuni progressi concreti nella riqualificazione di strutture per i giovani, ma ha avvertito che ci sono molte altre situazioni simili in Italia.

Ha identificato tre livelli di Camorra: quella di strada, molto aggressiva, un'altra insediata nel mondo imprenditoriale e una terza che orchestrano attività nel dark web. "La Camorra è leader nel dark web", ha affermato, indicando che ci sono gruppi capaci di acquistare enormi quantità di droga online.

Il procuratore ha inoltre evidenziato come dal suo insediamento nel febbraio 2023, le pendenze giudiziarie siano diminuite, ma ha avvertito che la mancanza di magistrati potrebbe compromettere i risultati futuri. Gratteri ha anche segnalato un grave problema di carenza di personale, con una scopertura di magistrati nel suo ufficio che influisce sulla gestione delle indagini. "A Napoli non possiamo affrontare la criminalità organizzata con un organico sottodimensionato".

Gratteri si è infine espresso sulla situazione all'interno delle carceri e sull'applicazione del regime di detenzione speciale per i mafiosi, criticando l'applicazione disomogenea del 41-bis, evidenziando che la situazione è attualmente gestita in modo fantasioso dai direttori delle carceri. La Commissione Antimafia si è impegnata a lavorare per un'applicazione uniforme delle leggi penitenziarie, a garanzia della giustizia e della sicurezza pubblica.