Finanze

L'Allerta sul Debito della BCE: Una Distrazione dalla Crisi Francese?

2024-11-23

Autore: Maria

Negli ultimi giorni, la pubblicazione del Financial Stability Review da parte della Banca Centrale Europea (BCE) ha acceso i riflettori su una questione sempre più allarmante: la sostenibilità del debito nell'Eurozona. La BCE ha lanciato un monito riguardo ai rischi fiscali in paesi già fragili come Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda, Slovacchia, Slovenia e Cipro, ma sorprendentemente ha escluso dalla sua lista la Francia, nonostante un profilo fiscale che la colloca a rischio di deterioramento.

I tantissimi investitori sono preoccupati per l'attuale situazione delle finanze pubbliche in Francia, dove il governo di Michel Barnier ha presentato un pacchetto di misure da 60 miliardi di euro per cercare di contenere un deficit che si prevede rimarrà al di sopra del 5% del PIL. Questo dato risulta allarmante se si considera che non è previsto un riequilibrio sotto il 3% prima del 2029, il che lascia il paese in una posizione di vulnerabilità rispetto ai suoi vicini europei.

Ma cosa si nasconde dietro questa focalizzazione del debito sui cosiddetti Piigs? È plausibile che la BCE stia cercando di spostare l’attenzione dai problemi strutturali che affliggono le economie più forti della zona euro, in particolare Francia e Germania, la cui crescita è stagnante e dove il rischio di recessione è sempre più concreto. Mentre la Germania si avvia verso un’elezione anticipata a causa di una crisi politica interna, la Francia potrebbe trovare difficile rimanere competitiva senza una riforma fiscale seria.

È evidente che la BCE, guidata da Christine Lagarde, sembra temere di perdere la fiducia nei mercati. Eppure, sventolare l’allerta sul debito di paesi come l'Italia e la Spagna può avere conseguenze deleterie: non solo giova a infondere panico tra gli investitori, ma distoglie l'attenzione dai veri problemi che affliggono le maggiori economie dell'Eurozona.

In un contesto in cui l'industria dell'automobile tedesca affronta sfide epocali e il caos regna a Berlino, si pone la domanda: fino a che punto la BCE continuerà a fare da grillo parlante per un'Eurozona divisa? I mercati, più astuti rispetto al passato, hanno iniziato a ignorare questi allarmi, dando maggior valore ai titoli di stato spagnoli rispetto a quelli francesi, e il differenziale con i Btp italiani resta ben circoscritto attorno ai 45-50 punti base.

In conclusione, l’allerta sul debito potrebbe rivelarsi un boomerang per la BCE. Mentre cerca di indirizzare i riflettori verso le economie più deboli, rischia di far emergere le crescenti crepe nel suo stesso castello di carte, e la credibilità dell'istituzione potrebbe essere messa in discussione. La vera domanda è: quanta attenzione continuerà a riservare agli squilibri interni della zona euro anziché affrontare la realtà dei fatti?