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Lamezia Terme: Indignazione per l'aggressione al primario del Pronto Soccorso!

2024-11-12

Autore: Chiara

Un grave episodio di violenza ha scosso l'ospedale di Lamezia Terme, dove lunedì sera il primario del Pronto Soccorso, Rosarino Procopio, è stato aggredito da un parente di una paziente in fase di dimissione. Procopio stava spiegando che la diagnosi era terminata e che la signora poteva tornare a casa con la terapia prescritta, quando uno dei tre familiari presenti ha cominciato a inveire contro di lui, contestando la dimissione.

Non soddisfatto delle spiegazioni del medico, l'aggressore ha estratto un manganello, colpendo Procopio alla schiena mentre cercava di ritornare nella sua stanza. L'aggressore, un 28enne del posto già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato con l'accusa di lesioni aggravate e porto di oggetti atti a offendere. L'operazione è avvenuta grazie alla Polizia di Lamezia Terme, in base alle nuove norme che mirano a combattere le aggressioni al personale sanitario.

Il dottor Procopio ha espresso la sua profonda indignazione riguardo all'accaduto, dichiarando: "Siamo ormai giunti a un punto in cui i medici non possono nemmeno più decidere serenamente sulle cure da somministrare ai pazienti. La pressione che subiamo da parte dei familiari è insostenibile e, se ci opporremo anche solo leggermente alle loro richieste, rischiamo di subire violenze fisiche".

Incredibilmente, questo è il primo caso di aggressione fisica documentato a Lamezia Terme nel contesto ospedaliero, sebbene il personale sanitario avesse già dovuto affrontare rimostranze verbali e rottura di vetri. Procopio ha inoltre condiviso che, per fortuna, non ha subito fratture, ma ha manifestato un forte dolore corporeo a seguito dell'attacco.

"La paziente in questione era stata nella nostra Osservazione Breve Intensiva (OBI) per 24 ore, il che era più che sufficiente per completare gli accertamenti necessari. Ho dovuto liberare i letti per dare spazio a nuovi pazienti, e questa decisione è stata ostacolata da una reazione violenta e ingiustificabile". Ha poi aggiunto di sentirsi deluso, dato che fino a questo momento non vi erano stati precedenti episodi di aggressione fisica.

Le autorità sanitarie hanno condannato l'episodio, sottolineando che non esistono giustificazioni per l'uso della violenza in un contesto come quello ospedaliero. Il direttore dell'Asp ha affermato: "È inaccettabile entrare in un ospedale con un manganello per imporre le proprie ragioni. L'Azienda continuerà a difendere i suoi operatori e a garantire un ambiente di lavoro sicuro".