Le Corti d'Appello Respingeranno le Competenze sul Trattenimento dei Migranti: Un Disastro Annunciato!
2024-11-19
Autore: Maria
Un Appello ai Dirigenti dello Stato
Lunedì, i ventisei presidenti delle Corti d’Appello italiane hanno scritto una lettera ai massimi dirigenti dello Stato, inclusi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Nella loro missiva chiedono un intervento deciso contro l’intenzione del governo di trasferire le competenze sul trattenimento dei migranti alle Corti d’Appello. La lettera descrive questa proposta come un 'disastro annunciato' che porterebbe gravi conseguenze, rallentando l’attività delle Corti e causando ritardi nei progetti del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanziato dall'Unione Europea.
La Situazione Attuale
Attualmente, i casi di trattenimento dei migranti in Italia sono gestiti dalle sezioni specializzate in immigrazione dei tribunali ordinari. Tuttavia, la scorsa settimana, Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento al 'decreto flussi', il provvedimento annuale per l'ingresso di lavoratori stranieri, che verrebbe discusso alla Camera il 25 novembre.
Il Proposto Emendamento
Questo emendamento propone che le Corti d’Appello decidano sui procedimenti per la convalida o la proroga del trattenimento dei richiedenti asilo, anziché le sezioni specializzate, che hanno maggiore competenza in materia. Inoltre, prevede che le decisioni siano prese in 'composizione monocratica', ossia da un solo giudice.
Le Conseguenze di Questa Riforma
La proposta è emersa dopo che il tribunale di Roma aveva negato la convalida del trattenimento di migranti nei controversi centri per richiedenti asilo in Albania, chiedendo il parere della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Questa decisione ha sollevato polemiche e critiche da parte della destra, che ha accusato i giudici di agire per motivi politici.
Preoccupazioni dai Presidenti delle Corti
Nella lettera, i presidenti delle Corti avvertono che questa riforma 'renderà irrealizzabili gli obiettivi del PNRR' e porterà a 'una ulteriore recrudescenza dei tempi e dell’arretrato dei processi'. In effetti, il PNRR richiede la chiusura del 90% delle cause civili pendenti entro il 2026, un obiettivo che il trasferimento delle competenze renderebbe difficile da raggiungere.
Proteste e Riflessioni Passate
A inizio novembre, i presidenti delle Corti avevano già protestato per un altro comma del decreto flussi, che ripristina la possibilità per l’avvocatura dello Stato di ricorrere contro le decisioni sui protezioni speciali dei giudici di primo grado. Una simulazione del Consiglio Superiore della Magistratura ha rivelato che ciò potrebbe aumentare il carico di lavoro delle Corti del 30%.
Impatto sulla Sezione Specializzate
Inoltre, la lettera sottolinea come la reintroduzione dei ricorsi svuoterebbe le sezioni specializzate in primo grado, istituite meno di due anni fa per gestire meglio i contenziosi d’asilo. Le Corti d’Appello, purtroppo, non hanno ricevuto personale o risorse aggiuntive, aggravando ulteriormente la situazione già precaria.
Riflessioni Finali
Mentre il dibattito continua, la situazione dei migranti in Italia rimane sospesa in un limbo legale, alimentando interrogativi su come le riforme potrebbero impattare sull'umanità e sulla legalità del sistema.